La post-democrazia dopo le crisi

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Titolo originale:

Post-Democracy After the Crises

Contenuto del libro:

In Post-Democracy (Polity, 2004) Colin Crouch ha sostenuto che, dietro la facciata di istituzioni forti, la democrazia in molte società avanzate si sta svuotando, i suoi grandi eventi diventano rituali vuoti mentre il potere passa sempre più a circoli di ricche élite commerciali e a una classe politica sempre più isolata. L'argomentazione provocatoria di Crouch è stata per molti versi giustificata dagli eventi recenti, che però hanno anche messo in luce alcuni punti deboli della tesi originale e dimostrato che la situazione odierna è ancora peggiore.

La deregolamentazione finanziaria globale, fiore all'occhiello delle lobby delle élite più ricche, ci ha portato alla crisi finanziaria e ha contribuito a stimolare movimenti xenofobi che non accettano più la priorità delle istituzioni che tutelano la democrazia, come lo Stato di diritto. L'ascesa dei social media ha permesso a una manciata di individui e istituzioni molto ricchi di indirizzare un gran numero di messaggi ai cittadini, dando una falsa impressione di dibattito che in realtà è gestito da un piccolo numero di fonti occulte.

Crouch valuta le implicazioni di questi e altri sviluppi per la sua tesi originale, sostenendo che, sebbene gran parte della sua tesi rimanga valida, egli aveva sottovalutato il valore delle istituzioni che sono vitali per il sostegno di un ordine democratico. Crouch affronta anche la sfida dei populisti che sembrano riecheggiare le lamentele della post-democrazia, ma la cui nostalgia pessimistica porta con sé una miscela antidemocratica di odio, esclusione e violenza.