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The Red Door: A dark fairy tale told in poems
La storia inizia durante un funerale ebraico.
pugno dopo pugno si riempie di terra fresca e umida.
Viaggia verso Israele.
all'aeroporto Ben-Gurion
arriva trascinando il suo bagaglio
resa goffa dal suo fardello
sotto quella pelle bruna e liscia
quell'aureola di capelli folti e ruvidi
la piantagione e lo shtetl
vivono nel sangue e nella memoria
il suo passaporto le dà il nome
tirzah persephone horowitz
come una zia da parte di padre
che morì così giovane nei campi di concentramento
e del mito greco preferito da sua madre
ma chiamarla Tirzah è troppo
come scoprire la sua nudità
come pronunciare ad alta voce il nome santo
E la città santa di Tzfat...
sono una città di canti
corde pizzicate di una lira
forti ottoni klezmer
battiti tecno palpitanti
scarpe che tintinnano sul selciato
pneumatici che stridono sul fiume d'asfalto
che si snoda intorno alla mia cima
Presenta dei mostri...
Terry ama i mostri
li ha amati fin dai suoi primi brufoli e peli pubici
infilando dracula sotto le coperte
chiedendosi come sarebbe stato
sentire le zanne di un vampiro sul collo
assaggiare il sangue umano in bocca
trasformarsi in lupo, pipistrello o nebbia
ma dracula muore sempre
impalato e decapitato da bravi uomini cristiani
perché la magia e il mistero non devono sopravvivere
E finisce...
No, questo sarebbe indicativo.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)