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L'autobiografia di Raul Hilberg, “La politica della memoria”, è un'esplorazione profondamente approfondita della sua vita e del suo lavoro come storico dell'Olocausto. Oltre a fornire preziose prospettive sulla memoria, sull'Olocausto e sul suo percorso personale, il libro riflette anche le lotte e le sfide affrontate da Hilberg in contesti accademici e politici.
Vantaggi:Il libro è stato lodato per le sue argomentazioni perspicaci e ben argomentate, per lo stile di scrittura denso ma informativo e per i suoi contributi significativi alla comprensione della storia dell'Olocausto. I lettori apprezzano la schiettezza con cui Hilberg racconta le sue esperienze, l'esplorazione dell'esperienza degli immigrati e il suo impegno per la verità nella ricerca storica. È considerata una lettura essenziale per chi è interessato alla storia della Seconda guerra mondiale, agli studi sull'Olocausto e alle intersezioni con le questioni contemporanee in Israele e Palestina.
Svantaggi:Alcuni lettori notano che la scrittura può essere a volte densa, rendendo la lettura impegnativa. Altri ritengono che il libro manchi di aneddoti personali oltre al percorso accademico di Hilberg, il che potrebbe lasciare alcuni lettori desiderosi di un contesto più personale. Inoltre, i temi cupi e malinconici presenti nel libro potrebbero non piacere a tutti.
(basato su 17 recensioni dei lettori)
The Politics of Memory: The Journey of a Holocaust Historian
Questo è lo struggente libro di memorie di un uomo che ha trascorso la maggior parte della sua vita immerso nelle prove di uno dei più grandi orrori della storia umana. Si tratta di un resoconto di come questo lo ha colpito e di una rivelazione dei modi sorprendenti in cui il suo lavoro monumentale è stato accolto dai suoi contemporanei.
Anche dopo trentacinque anni, La distruzione degli ebrei europei di Raul Hilberg rimane l'analisi più illustre e completa del processo di distruzione nazista. Tuttavia, all'epoca della sua stesura, come racconta Hilberg in The Politics of Memory, sia il manoscritto che l'argomento trattato furono rifiutati dalle principali case editrici e dalle riviste universitarie; e all'indomani della pubblicazione l'autore dovette affrontare un'accoglienza ostile da parte di coloro che si rifiutavano di credere che gli ebrei non fossero stati eroici nel loro viaggio verso le camere a gas.
Il modo in cui il suo studio è stato usato e abusato - in particolare da Hannah Arendt, Lucy Dawidowicz e Nora Levin - attira l'attenzione di Hilberg, così come l'accoglienza più ammirata riservata a Destruction in Europa che in America. The Politics of Memory chiude il cerchio di un'impresa scientifica che per molti versi è stata una terribile vocazione.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)