La mia vita con le cose: I diari del consumatore

Punteggio:   (4,3 su 5)

La mia vita con le cose: I diari del consumatore (Elizabeth Chin)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

La mia vita con le cose di Elizabeth Chin è un'autoetnografia accessibile e stimolante che esplora la cultura del consumo, l'attaccamento agli oggetti e le esperienze personali legate allo shopping e ai beni materiali. Il libro combina umorismo e riflessioni serie sul consumo, fornendo spunti di riflessione sui comportamenti individuali e sociali in un contesto capitalistico.

Vantaggi:

Il libro è umoristico, accessibile e relazionabile, con un'arguzia intelligente e mordace. Collega efficacemente le esperienze personali a critiche culturali più ampie e permette ai lettori di riflettere sul proprio rapporto con gli oggetti materiali, senza sentirsi impartire lezioni. Lo stile di scrittura è accattivante, ricorda un numero di cabaret e rende accessibili idee complesse. Mescola aneddoti personali e approfondimenti accademici, fornendo una prospettiva unica sul consumismo.

Svantaggi:

Alcuni lettori potrebbero trovare i concetti accademici, come il “feticismo delle merci”, non chiaramente articolati. La struttura è di tipo saggistico e potrebbe non essere adatta a chi cerca una narrazione tradizionale. Inoltre, sebbene il libro tratti temi seri, è possibile che alcuni lettori non apprezzino l'umorismo o non lo trovino in sintonia con le loro esperienze.

(basato su 2 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

My Life with Things: The Consumer Diaries

Contenuto del libro:

Non convenzionale e provocatorio, La mia vita con le cose è la meditazione di Elizabeth Chin sul suo rapporto con i beni di consumo e una dichiarazione critica sulla politica e sul metodo dell'antropologia.

Chin incentra il libro su annotazioni di diario che si concentrano su oggetti di uso quotidiano - pomelli del mobile della cucina, scarpe, un pianoforte - e li usa per esaminare intimamente i modi in cui il consumo risuona con un significato personale e sociale: dallo scrivere haiku d'amore sul suo smalto preferito e discutere le implicazioni razziali del suo copri denti, al rivelare come ha usato lo shopping per affrontare un aborto spontaneo e contemplare come la sua giovane figlia sia arrivata a pensare di aver bisogno di Lunesta. In tutto questo, Chin tiene presente il rapporto di Karl Marx e della sua famiglia con i propri beni, tracciando paralleli tra i tovaglioli di Marx, la produzione di biancheria da tavola di fine Ottocento e la collezione di biancheria vintage della stessa Chin.

Con un'onestà schietta e rinfrescante, Chin svela la complessità del suo attaccamento, della sua dipendenza e del suo complicato rapporto con le sue cose. Così facendo, spinge i lettori a riconsiderare il proprio consumo e le proprie ipotesi sulle possibilità di una ricerca creativa.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780822361367
Autore:
Editore:
Rilegatura:Copertina morbida
Anno di pubblicazione:2016
Numero di pagine:248

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)