La lingua volgare: Vernacolarità medievale e postmedievale

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La lingua volgare: Vernacolarità medievale e postmedievale (Fiona Somerset)

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Titolo originale:

The Vulgar Tongue: Medieval and Postmedieval Vernacularity

Contenuto del libro:

Profondamente radicato nella storia dell'Europa latina, il volgare ("la lingua degli schiavi") ci attira ancora oggi verso questioni urgenti di affiliazione, identità e lotta culturale. La politica vernacolare nell'Europa latina medievale era riccamente complessa e le strutture di pensiero e di sentimento che ha lasciato dietro di sé hanno influenzato in modo permanente la cultura occidentale. La lingua volgare esplora la storia del vernacolo europeo attraverso più di una dozzina di studi su situazioni linguistiche che vanno dall'Inghilterra e dalla Francia del XII secolo all'India e al Nord America del XX secolo, dalla costruzione di nazioni, imperi o comunità etniche alle politiche di genere, classe o religione.

I saggi di The Vulgar Tongue offrono nuovi punti di vista sull'idea di vernacolo in contesti diversi come la prefigurazione duecentesca della grammatica universale da parte di Raimondo Lullo, l'ortografia dell'inglese medio, la lotta umanistica per la purezza linguistica nell'olandese della prima età moderna e la costruzione del serbo e del rumeno standard nei decenni finali dell'impero austro-ungarico. Qui il latino, la "lingua comune" degli intellettuali europei, è a volte solo un altro vernacolo, il sanscrito e l'hindi rivendicano le loro pretese come lingue di Shakespeare, la poesia afroamericana viene scoperta in conversazione con il medio inglese e la Firenze del XIV secolo diventa la città non di Dante e Boccaccio, ma del poeta artigiano Pucci. Delicati messaggi politici sono veicolati dalle sfumature del dialetto francese, mentre lo status del francese e del tedesco come "lingue madri" femminili viene ferocemente confutato e altrettanto ferocemente abbracciato. I chierici trattano il dialetto, l'idioma e la gestualità - non la lingua in sé - come segni distintivi di una predicazione "volgare", oppure sostengono la necessità di tradurre la Bibbia soprattutto per la propria libertà accademica.

Il termine "vernacolo", infinitamente fluido nel significato e nel riferimento, emerge da questo libro come un costruttore di ponti tra la miriade di fenomeni che può descrivere, come un punto di riflessione sia sulla storia della cultura occidentale sia sulle responsabilità di coloro che la analizzano.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780271058511
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina morbida
Anno di pubblicazione:2012
Numero di pagine:296

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)