La grande signorina Lydia Becker: Suffragista, scienziata e pioniera

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Titolo originale:

The Great Miss Lydia Becker: Suffragist, Scientist and Trailblazer

Contenuto del libro:

Cinquant'anni prima dell'emancipazione femminile, un cavillo legale permise a un migliaio di donne di votare alle elezioni generali del 1868. Questo sorprendente evento si verificò grazie all'impegno deciso e determinato di Lydia Becker, leader riconosciuta, anche se non ufficiale, del movimento per il suffragio femminile alla fine del XIX secolo.

Cresciuta in una famiglia della classe media come primogenita di quindici figli, si staccò dalle convenzioni, rimanendo nubile ed entrando nella sfera degli uomini impegnandosi in politica. Nonostante fosse considerato immorale per una donna parlare in pubblico, Lydia si rivolse a innumerevoli platee, non solo sul voto alle donne, ma anche sulla posizione delle mogli, sull'istruzione femminile e sui diritti sul lavoro. Lydia si batté strenuamente per ottenere un'istruzione accademica per le ragazze povere e, attraverso la sua pubblicazione, il Women's Suffrage Journal, tenne aggiornati innumerevoli sostenitori in tutta la Gran Bretagna e oltre sulle numerose campagne per i diritti delle donne.

Arrivando in Parlamento come principale lobbista per le donne, influenzò i deputati in un modo che nessuna donna, e pochi uomini, avevano fatto prima. Negli anni Sessanta del XIX secolo, l'idea del suffragio femminile fu paragonata nei Comuni a quella di convincere i cani a ballare; fu liquidata come ridicola e innaturale. Alla morte di Lydia, nel 1890, si accettava che l'affrancamento delle donne sarebbe avvenuto presto. La fiaccola fu raccolta da una donna che aveva ispirato da adolescente, Emmeline Pankhurst, e dalla collega più giovane di Lydia nel comitato di Londra, Millicent Fawcett. E il resto è storia.