La decisione della fede

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Titolo originale:

The Decision of Faith

Contenuto del libro:

I teologi cristiani hanno storicamente descritto la "fede salvifica in Dio" come contenente un elemento fondamentale di "credenza". Tuttavia, i filosofi presentano forti argomentazioni secondo le quali non siamo in grado di decidere liberamente quali credenze sostenere.

Piuttosto, ci ritroviamo semplicemente a credere alle cose che le prove davanti a noi sembrano dettare. Quindi, se la credenza è davvero involontaria e se certe credenze sono richieste per la fede cristiana, come può la questione della salvezza di una persona dipendere dal fatto che abbia liberamente riposto la propria fede in Dio? Dopo aver spiegato questa obiezione all'affermazione cristiana che la fede è una questione volontaria per la quale Dio riterrà tutte le persone moralmente responsabili, questo studio di teologia filosofica esplora come il teista cristiano potrebbe rispondere a questa obiezione. Kevin Kinghorn utilizza studi sperimentali nell'ambito della letteratura psicologica sull'autoinganno per dare un senso all'idea cristiana di "cecità spirituale" e sostiene che il fatto che una persona contribuisca o meno intenzionalmente all'autoinganno dipende dalle decisioni che prende per abbracciare o evitare la verità così come la vede.

Kinghorn cerca poi di dimostrare che decisioni di questo tipo - più specificamente, decisioni di abbracciare o evitare la verità su Dio, ovunque essa si trovi - sono in definitiva più fondamentali per il tipo di rapporto con Dio raccomandato dalla religione cristiana di quanto non lo sia la questione di ciò in cui una persona crede. La conclusione di Kinghorn è che il teista cristiano può effettivamente confutare l'obiezione che gli viene mossa, ma solo se adotta il resoconto di Kinghorn sulla natura della fede, che fornisce una distinzione più netta tra fede e credenza rispetto a quella che si trova generalmente nei resoconti sulla fede all'interno della tradizione cristiana.