La criminalizzazione delle migrazioni, 1: contesto e conseguenze

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Titolo originale:

The Criminalization of Migration, 1: Context and Consequences

Contenuto del libro:

Con oltre 240 milioni di migranti nel mondo, tra cui più di 65 milioni di migranti forzati e rifugiati, gli Stati si sono rivolti a misure draconiane per arginare il flusso della migrazione irregolare, compresa la criminalizzazione della migrazione stessa. Il Canada, percepito come una nazione di immigrati e presentato come uno dei Paesi più generosi al mondo per l'accoglienza dei rifugiati, non è stato immune da queste pratiche.

Questo libro esamina la "crimmigrazione" - la criminalizzazione della migrazione - da prospettive nazionali e comparative, richiamando l'attenzione sul crescente uso di misure di diritto penale, politiche pubbliche e pratiche che stigmatizzano o sminuiscono i diritti dei migranti forzati e dei rifugiati all'interno di un discorso pubblico dominante che non solo stereotipa e criminalizza ma emargina i migranti forzati. Ricercatori, studiosi di diritto e operatori del settore forniscono analisi approfondite delle questioni teoriche, delle dimensioni legali e di politica pubblica, delle crisi migratorie storiche, delle dinamiche attuali e delle prospettive future della crimmigrazione.

I curatori collocano ogni capitolo all'interno della letteratura sulla migrazione esistente e delineano una via da seguire per la depenalizzazione della migrazione attraverso la promozione e l'avanzamento dei diritti umani. Basandosi sulle recenti iniziative legali, politiche, accademiche e di advocacy, The Criminalization of Migration traccia il modo in cui la tendenza predominante verso la criminalizzazione della migrazione in Canada e all'estero può essere invertita a beneficio di tutti, in particolare di coloro che sono costretti a migrare per proteggere i loro diritti umani e la loro dignità intrinseca.