La costruzione della fisica moderna nell'India coloniale

Titolo originale:

The Making of Modern Physics in Colonial India

Contenuto del libro:

Questa monografia offre una storia culturale dello sviluppo della fisica in India durante la prima metà del XX secolo, concentrandosi sui fisici indiani Satyendranath Bose (1894-1974), Chandrasekhara Venkata Raman (1888-1970) e Meghnad Saha (1893-1956). La categoria analitica "fisica bhadralok" viene introdotta per esplorare come sia stato possibile lo sviluppo di una scienza moderna di grande successo in un Paese ancora sotto la dominazione coloniale.

Il termine Bhadralok si riferisce all'allora emergente gruppo dell'intellighenzia autoctona, che si identificava per gli studi accademici e i modi di fare. Esplorare le forme di vita di questo gruppo sociale permette di comprendere meglio il carattere specifico della modernità indiana che, come esemplificato dal lavoro dei fisici bhadralok, combinava la scienza moderna con le conoscenze indigene in un programma originale di ricerca scientifica. I tre scienziati ottennero i più significativi successi scientifici nel nuovo e rivoluzionario campo della fisica quantistica, con risultati riconosciuti a livello internazionale come l'equazione di ionizzazione di Saha (1921), la famosa statistica di Bose-Einstein (1924) e l'effetto Raman (1928), scoperta quest'ultima che portò al primo premio Nobel mai assegnato a uno scienziato asiatico.

Questo libro analizza le risposte degli scienziati indiani al concetto radicale di quanto di luce e il loro ulteriore sviluppo di questo approccio al di fuori delle autorità europee. La prospettiva dei fisici bhadralok viene qui caratterizzata come "nazionalismo cosmopolita", il che ci permette di analizzare come il gruppo perseguisse la scienza moderna insieme e come strumento di liberazione nazionale indiana.