La Corte Suprema, la Costituzione e William Rehnquist

Titolo originale:

The Supreme Court, the Constitution, and William Rehnquist

Contenuto del libro:

I Padri fondatori scrissero la Costituzione a un livello sufficientemente generale da guidare l'attività legislativa, evitando però i dettagli. Questo documento di quattro pagine ha guidato gli Stati Uniti d'America per più di due secoli.

La Corte Suprema ha suddiviso il documento in clausole, che i querelanti e i convenuti invocano nelle cause o nelle controversie che vengono sottoposte alla Corte. Alcune, come la clausola sul commercio interstatale, sono fondamentali per la sopravvivenza di un governo a sovranità multipla. La pratica di osservare i precedenti consente uno sviluppo ordinato della legge e una direzione coerente per i tribunali di grado inferiore.

La Corte stessa ha rivendicato il potere finale di revisione giudiziaria, nonostante gli sforzi contrari dei rami esecutivo e legislativo del governo nazionale e delle corti supreme degli Stati. La Corte ha poi limitato il proprio potere di controllo attraverso una serie di regole di giustiziabilità che si è autoimposta.

Queste regole stabiliscono le condizioni alle quali la Corte può esercitare lo straordinario potere finale di controllo giudiziario. Alcuni di questi limiti autoimposti sono prudenziali, altri logici e altri ancora invitano a una revisione periodica.

Questo libro esamina lo sviluppo dettagliato di diverse clausole costituzionali e delle regole di giustiziabilità. Per ogni clausola e ogni regola di giustiziabilità, il libro inizia con le brillanti fondamenta gettate dal Presidente della Corte Suprema John Marshall, per poi passare all'epoca antifederalista, alla Guerra Civile, al dominio del laissez faire e del darwinismo sociale, al riorientamento della Grande Depressione, all'epoca dei diritti civili e infine agli sforzi, spesso infelici, del Presidente della Corte Suprema Rehnquist.