La concezione dell'armonia di Heinrich Schenker

Titolo originale:

Heinrich Schenker's Conception of Harmony

Contenuto del libro:

Il primo studio dettagliato dell'innovativo trattato di Schenker del 1906, che mostra come esso rifletta 2500 anni di pensiero sull'armonia e rappresenti una vigorosa reazione alla teoria musicale austro-germanica del 1900 circa.

Cosa rende le composizioni di Handel, Bach, Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert, Schumann, Chopin e Brahms delle grandi opere d'arte? Heinrich Schenker (1868-1935) cercò di rispondere a questa domanda in una serie di trattati, iniziando con un'opera straordinariamente originale dal titolo ingannevole Harmonielehre (in italiano: Trattato sull'armonia, 1906).

Mentre altri trattati dell'epoca associavano l'armonia ai principi astratti che regolano gli accordi e le progressioni accordali, quello di Schenker la trattava come il collante concettuale che permetteva ai singoli elementi di un'opera (melodie, motivi, accordi, contrappunto, ecc.) di lavorare insieme a livello locale e globale. Eppure questo libro, benché rinomato e molto citato, non è mai stato studiato in modo sistematico e approfondito.

La concezione dell'armonia di Heinrich Schenker affronta il trattato di Schenker del 1906 come una sintesi di idee antiche e di idee molto nuove. Traduce, per la prima volta, due saggi preparatori per la Harmonielehre e descrive le sue successive concezioni dell'armonia e i modi in cui esse hanno influenzato e anche ignorato l'edizione e la traduzione del 1954, intitolata semplicemente Harmony. Sebbene problematica, Harmony è stata la prima traduzione pubblicata di un'opera importante di Schenker, inaugurando lo studio dei suoi scritti nell'America e nella Gran Bretagna del dopoguerra, dove continuano a essere molto influenti.