La Cina e la globalizzazione della biomedicina

Titolo originale:

China and the Globalization of Biomedicine

Contenuto del libro:

Oggi la Cina è un attore di primo piano nell'avanzamento delle frontiere della biomedicina, ma i precedenti resoconti hanno esaminato solo se le idee e le istituzioni mediche create in Occidente sono state trasferite con successo in Cina. Questo è il primo libro che dimostra il ruolo svolto dalla Cina nella creazione di una biomedicina globalizzata tra il 1850 e il 1950.

Questo è stato il "secolo dell'umiliazione" della Cina, quando le potenze imperialiste hanno dominato la politica estera e l'economia del Paese, costringendolo ad aderire alle tendenze globali che prevedevano misure sanitarie pubbliche limitate nel XIX secolo e assistenza sanitaria sponsorizzata dal governo nel XX. Queste pressioni esterne, unite a una vasta popolazione immiserita dall'imperialismo e al declino dell'economia tradizionale cinese, hanno creato problemi straordinari per la biomedicina, unici per la Cina e potenzialmente applicabili ad altre nazioni in via di sviluppo. In questo libro, studiosi cinesi, statunitensi e britannici sostengono che gli sviluppi della biomedicina in Cina, come la scoperta di nuove malattie, l'apertura della professione medica alle donne, la produzione di massa di vaccini e la fornitura di assistenza sanitaria alle aree rurali povere, dovrebbero essere al centro della nostra comprensione della biomedicina, non alla periferia.

CONTRIBUTORI: Daniel Asen, Nicole Barnes, Mary Augusta Brazelton, David Luesink, William H. Schneider, Li Shenglan, Gao Xi, He Xiaolian, Yu Xinzhong, Shi Yan DAVID LUESINK è professore assistente di storia presso la Sacred Heart University.

WILLIAM SCHNEIDER è professore emerito di Storia e del Medical Humanities Program presso l'Indiana University Purdue University di Indianapolis. ZHANG DAQING è professore e capo del Centro di ricerca sulle Medical Humanities dell'Università di Pechino.