La buona morte nel tempo

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Titolo originale:

The Good Death Through Time

Contenuto del libro:

Un'indagine della commissione del Senato sulla legge australiana del 1995 sui diritti dei malati terminali nel Territorio del Nord, la prima legislazione al mondo che consentiva ai medici di assistere attivamente i pazienti a morire, ha scoperto che per la stragrande maggioranza dei territori indigeni l'idea che un medico - o chiunque altro - dovesse aiutare a porre fine alla vita di una persona morente e sofferente era così estranea che in alcuni casi si è rivelata quasi impossibile da tradurre.

Questo libro esplora come questa morte sia diventata un modo di morire pensabile, persino desiderabile, per molte altre persone nelle culture occidentali. Sebbene l'“eutanasia”, che significa “buona morte”, derivi dall'antica Grecia, per i greci si trattava di una questione di fato, o di un dono che gli dei concedevano ai virtuosi o semplicemente ai fortunati.

La cura dei moribondi non rientrava nei compiti del medico. Per i vittoriani, una buona morte significava una morte benedetta da Dio e la diffusa credenza in un disegno divino e nel valore della sofferenza creava resistenza a nuove forme di sollievo dal dolore.