La betulla bianca

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Titolo originale:

White Birch

Contenuto del libro:

È stata piantata a mano dagli zar e abbattuta dai forestali. È stata celebrata dai contadini, venerata dai pagani e dipinta dagli artisti.

È cresciuta da sola attraverso le montagne, i fiumi, i binari dei treni e la steppa, e proprio attraverso la modernità in rovina di un sito di fall-out nucleare. E come tutti i simboli, la storia della betulla ha la sua parte di orrori (bianca, etero, nativa, come potrebbe non esserlo?). Ma, forse, alla fine, quello che cerco davvero è una betulla che significa spogliata di simbolismo, priva di valore d'uso...

La betulla, genere Betula, è uno degli alberi più diffusi e facilmente riconoscibili dell'emisfero settentrionale. Specie pioniera, la betulla è anche l'emblema nazionale non ufficiale della Russia e in The White Birch il critico d'arte Tom Jeffreys si cimenta con l'enigma della russità attraverso numerosi viaggi, incontri, storie e opere d'arte che hanno in comune l'umile betulla.

Visitiamo le follie del giardino di Caterina la Grande e la poltrona preferita di Tolstoj, camminiamo nella zona di esclusione di Chernobyl e tra i bunker di cemento di Vladivostok, esploriamo il mondo delle spose russe online e trascorriamo una notte di ubriachezza a Mosca con le attiviste Pussy Riot, sempre interrogandoci sul ruolo svolto dai paesaggi russi, così diversi tra loro, nel formare e imporre l'identità nazionale. E in che modo l'immagine drammaticamente mutevole della Russia ha influenzato il modo in cui la sua gente pensa alla natura, alla terra e all'appartenenza? Curioso, risonante e idiosincratico, La betulla bianca è una raccolta unica di viaggi in Russia e tra i russi.