L'ultimo uomo: Un genocidio britannico in Tasmania

Punteggio:   (4,1 su 5)

L'ultimo uomo: Un genocidio britannico in Tasmania (Tom Lawson)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Le recensioni sottolineano che il libro è una potente esplorazione del genocidio della Tasmania e delle sue implicazioni sulle narrazioni storiche e sulle visioni contemporanee della razza e dell'imperialismo. Mentre molti lettori lodano l'esame approfondito di un capitolo oscuro della storia, alcuni lo criticano per i pregiudizi percepiti e le argomentazioni incomplete.

Vantaggi:

Una narrazione coinvolgente sul genocidio della Tasmania
spinge a riflettere sulla storia coloniale europea e britannica
temi ben articolati riguardanti la razza e la colpevolezza
consigliato per contesti educativi
argomento significativo e attuale.

Svantaggi:

Percezione di parzialità e argomenti unilaterali
alcuni lettori hanno trovato lo stile di scrittura eccessivamente radicale o meno erudito
affermazioni di un'analisi storica incompleta rispetto ad altre opere.

(basato su 6 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

The Last Man: A British Genocide in Tasmania

Contenuto del libro:

Poco più di settant'anni dopo l'insediamento degli inglesi nella Terra di Van Diemen (poi Tasmania) nel 1803, la comunità indigena era stata praticamente spazzata via. Eppure questo genocidio per mano degli inglesi è oggi praticamente dimenticato.

L'ultimo uomo è il primo libro che esplora specificamente il ruolo del governo e della società britannica in questo genocidio. Il libro analizza la distruzione come conseguenza della politica e dell'ideologia britannica nella regione. Tom Lawson mostra come la Gran Bretagna abbia praticato la distruzione culturale e poi abbia fatto i conti con il suo passato imperiale genocida, eludendolo.

Sebbene l'introduzione delle malattie europee abbia indubbiamente contribuito al declino della popolazione indigena, Lawson dimostra che il governo britannico ha sostenuto quella che è stata di fatto la pulizia etnica della Tasmania, in particolare nel periodo della legge marziale del 1828-1832. Nel 1835 la stragrande maggioranza della comunità indigena superstite era stata deportata a Flinders Island, dove il governo britannico si interessò al tentativo di trasformarli in cristiani e inglesi in una campagna di genocidio culturale.

Lawson illustra anche i modi in cui la distruzione degli indigeni della Tasmania si è riflessa nella cultura britannica, sia all'epoca che in seguito, e come abbia svolto un ruolo chiave nel forgiare particolari versioni dell'identità imperiale britannica. Il lamento per i Tasmaniani perduti era un tema comune nella cultura letteraria e museale, e l'ipotesi errata che i Tasmaniani fossero destinati alla completa estinzione era una parte importante della scienza emergente delle origini umane.

Esplorando la memoria della distruzione, L'ultimo uomo fornisce il primo quadro completo del ruolo britannico nella distruzione della popolazione aborigena della Tasmania.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781350227910
Autore:
Editore:
Rilegatura:Copertina morbida
Anno di pubblicazione:2021
Numero di pagine:288

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)