L'Oriente freudiano: La prima psicoanalisi, la sfida antisemita e le vicissitudini del discorso orientalista

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Titolo originale:

The Freudian Orient: Early Psychoanalysis, Anti-Semitic Challenge, and the Vicissitudes of Orientalist Discourse

Contenuto del libro:

Questo studio consiste in una duplice indagine interconnessa: l'orientalismo della psicoanalisi e la psicoanalisi dell'orientalismo - mettendo in dialogo Sigmund Freud ed Edward Said e, quindi, i testi fondanti della psicoanalisi e degli studi postcoloniali.

L'oggetto immediato di questa esplorazione è l'“Oriente freudiano” e iniziamo quindi a rintracciare la forte presenza orientalista negli scritti di Freud con esempi tratti dalla sua corrispondenza iniziale e successiva, dai suoi diari e dalle sue opere psicologiche. Dopo questi esempi di orientalismo “manifesto”, cercheremo significati più “latenti” ricorrendo a due delle metafore preferite da Freud: l'archeologia e il viaggio.

Mentre la prima svela presto una vera e propria porta Orientis, che conduce a un Oriente esterno, il secondo rivela un Oriente interiorizzato, attraversato dall'ebraismo, dall'antisemitismo e dalla Bibbia. Svelare la figura di Mosè mostra come la strategia di Freud di resistere all'orientalismo antisemita attraverso un rovesciamento universalistico abbia un successo solo parziale, poiché non riesce a svincolarsi dai presupposti storici di quel discorso.