L'Olocausto e l'Australia: Rifugiati, rifiuto e memoria

Titolo originale:

The Holocaust and Australia: Refugees, Rejection, and Memory

Contenuto del libro:

Paul R. Bartrop esamina la formazione e l'esecuzione della politica del governo australiano nei confronti degli ebrei europei durante il periodo dell'Olocausto, rivelando che l'Australia non aveva una politica consolidata in materia di rifugiati (al contrario di una politica di immigrazione) fino alla fine del 1938. Egli mostra che, a seguito della Conferenza di Evian del luglio 1938, il Ministro degli Interni John McEwen si impegnò ad accettare 15.000 rifugiati (non specificamente ebrei), ma la burocrazia cercò cinicamente di limitare l'ingresso degli ebrei nonostante le alte ambizioni di McEwen. Inoltre, il libro prende in considerazione gli atteggiamenti popolari (in gran parte negativi) nei confronti degli immigrati ebrei in Australia, esaminando il modo in cui tali opinioni si manifestarono sulla stampa e nelle lettere al Dipartimento degli Interni.

L'Olocausto e l'Australia analizza come, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, le questioni di sicurezza siano state sfruttate per escludere ulteriormente i rifugiati ebrei, una politica incongrua rispetto ai pronunciamenti governativi di condanna delle atrocità naziste. Il libro riflette anche sul doppio standard applicato nei confronti dei rifugiati ebrei e di quelli che non lo erano, come dimostra il rifiuto del governo di accettare il 90% delle domande degli ebrei prima della guerra. Durante gli anni della guerra questo doppio standard continuò, poiché l'Australia dichiarò di non accettare immigrati stranieri, mentre accolse quelli che riteneva accettabili per lo sforzo bellico.

Incorporando le voci degli stessi rifugiati dell'Olocausto e collocando la risposta del Paese nel più ampio contesto della storia nazionale e internazionale dei decenni successivi, Paul R. Bartrop fornisce una prospettiva australiana senza pari su uno degli episodi più catastrofici della storia mondiale.