L'odio per la letteratura

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Titolo originale:

The Hatred of Literature

Contenuto del libro:

Negli ultimi 2.500 anni la letteratura è stata attaccata, fischiata e condannata, spesso per le ragioni sbagliate e a volte per quelle giuste. L'odio per la letteratura esamina l'evoluzione dell'idea di letteratura vista attraverso gli occhi dei suoi avversari: filosofi, teologi, scienziati, pedagogisti e persino leader delle moderne democrazie liberali. Da Platone a C. P. Snow a Nicolas Sarkozy, gli odiatori della letteratura hanno messo in dubbio il valore della letteratura - la sua veridicità, la sua virtù e la sua utilità - e hanno cercato di dimostrarne la dannosità.

La letteratura non nasce con Omero o Gilgamesh, dice William Marx, ma con Platone che caccia i poeti dalla città, come Dio cacciò Adamo ed Eva dal Paradiso. Questa è la sua genesi. Da Platone i poeti impararono per la prima volta che non servivano la verità, ma solo le Muse. Non è una semplice coincidenza che l'amore per la saggezza (philosophia) coincida con l'odio per la poesia. La letteratura è nata dallo scandalo e lo scandalo l'ha definita da allora.

Nella lunga guerra retorica contro la letteratura, Marx individua quattro capi d'accusa: in nome dell'autorità, della verità, della morale e della società. Questa tipologia gli permette di muoversi in modo associativo attraverso i secoli. Nel descrivere le ambizioni mal riposte, i poteri corruttibili e i fallimenti abissali della letteratura, i discorsi antiletterari rendono esplicito ciò che una determinata società si aspettava dalla letteratura. In questo modo, l'antiletteratura afferma paradossalmente la validità di ciò che vuole negare. L'unica minaccia all'esistenza della letteratura, scrive Marx, non è l'odio ma l'indifferenza.