L'inconscio buddista: l'Alaya-vijana nel contesto del pensiero buddista indiano

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L'inconscio buddista: l'Alaya-vijana nel contesto del pensiero buddista indiano (S. Waldron William)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro “La coscienza del magazzino” offre un'esplorazione approfondita della scuola buddista Yogacara e dell'evoluzione del pensiero buddista, concentrandosi in particolare sui diversi aspetti della coscienza descritti nei primi testi. Pur essendo apprezzato per la sua profondità e chiarezza, si fa notare che il libro potrebbe non essere adatto a tutti i lettori, in particolare a quelli che cercano una guida pratica alla meditazione.

Vantaggi:

Ben scritto e ricco di informazioni
offre una panoramica approfondita dei principi dello Yogacara
prosa chiara e utili analogie
studio meticoloso basato su vari testi buddisti
migliora la comprensione della terminologia e del pensiero buddista.

Svantaggi:

Complesso e impegnativo, può scoraggiare i lettori occasionali
non è destinato a chi cerca un'applicazione pratica immediata nella propria pratica di meditazione
può richiedere una conoscenza preliminare del buddismo per essere pienamente apprezzato.

(basato su 5 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

The Buddhist Unconscious: The Alaya-vijana in the context of Indian Buddhist Thought

Contenuto del libro:

Questa è la storia dell'India del V secolo d.C., quando i buddisti yogacarini testarono la consapevolezza dell'inconsapevolezza e divennero consapevoli dell'inconsapevolezza umana in misura straordinaria.

Non solo differenziarono esplicitamente questa dimensione dei processi mentali dai processi cognitivi coscienti, ma offrirono anche argomenti ragionati a favore di questa dimensione della mente. Questo è il concetto di “inconscio buddista”, sorto proprio mentre in altri ambienti filosofici si discuteva ferocemente sui limiti della consapevolezza cosciente, e queste idee si erano a loro volta sviluppate come sistematizzazione degli insegnamenti del Buddha stesso.

Per noi, nel ventunesimo secolo, questi insegnamenti si collegano in modo affascinante alle concezioni occidentali dell'“inconscio cognitivo” elaborate nel lavoro di Jung e Freud. Questo importante studio rivela come l'inconscio buddista illumini e faccia emergere aspetti dell'attuale pensiero occidentale sulla mente inconscia. Uno dei collegamenti più intriganti è l'idea che non esista un “sé” sostanziale alla base di tutta l'attività mentale; “i pensieri stessi sono il pensatore”.

William S. Waldron esamina le implicazioni di questa nozione radicale che, nonostante sia diventata plausibile solo di recente, è stata proposta per la prima volta 2.500 anni fa.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780415406079
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina morbida
Anno di pubblicazione:2006
Numero di pagine:272

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)