L'immaginario omerico e l'ambiente naturale

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Titolo originale:

Homeric Imagery and the Natural Environment

Contenuto del libro:

Rispondendo all'analisi della metafora di George Lakoff e Mark Johnson, William Brockliss esplora l'uso che i poeti omerici fanno di concetti concreti tratti dall'ambiente naturale greco per aiutare il pubblico a comprendere concetti astratti. In particolare, considera le immagini omeriche che associano i fiori ai concetti di inganno, disordine e morte ed esamina i modi in cui i poeti si confrontano con fenomeni naturali come le brevi e diverse fioriture della primavera greca.

Nel loro insieme, queste immagini omeriche presentano una rappresentazione più pessimistica della condizione umana rispetto a quella che troviamo nelle immagini vegetali di altri generi greci arcaici. Mentre i poeti lirici attingevano alle immagini floreali per enfatizzare la bellezza dell'amata, i poeti omerici usavano le immagini dei fiori per esplorare le qualità potenzialmente ingannevoli dei corpi adornati per la seduzione.

Mentre i poeti esiodei impiegavano immagini vegetali per rappresentare la struttura stabile del cosmo, i poeti omerici contrapponevano immagini arboree di buon ordine a immagini floreali che suggerivano sfide o cambiamenti nell'ordine. E mentre i poeti elegiaci celebravano il breve "fiore della giovinezza", i poeti omerici creavano immagini floreali che ricordavano i mostri esiodei, aiutando così il pubblico a immaginare l'alterità mostruosa della morte.