L'idolatria delle forme tradotte

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Titolo originale:

Idolatry of the Translated Forms

Contenuto del libro:

Quando parla di idoli, l'autore non si riferisce solo all'interpretazione “tradizionale” di adorare pietre fisiche, ma piuttosto a tutte le costruzioni mentali che separano il sé dal Sé eterno (Dio).

Influenzato molto dal pensiero mistico dell'Islam (sufismo), da altri insegnamenti religiosi come i messaggi delle Upanishad e della Kabbalah, e dalle opere di scrittori e conferenzieri come Alan Watts, Jiddu Krishnamurti, Sri Ramana Maharshi, Mary Oliver, tra gli altri, Muedini sostiene la necessità di ripulire le concezioni umane di Dio e le limitazioni e i rigidi dogmi che si possono trovare a volte nelle religioni. Ci esorta ad abbandonare le idee di questo o quello, le gerarchie di luogo e sfida le restrizioni imposte dal linguaggio, che sono tutte barriere al risveglio o all'illuminazione.

Attraverso la sua poesia, Muedini invita a rifiutare qualsiasi idea di separazione; parla invece di abbracciare le meraviglie e l'amore del quotidiano e, attraverso questi scritti, illustra verbalmente l'Unità e la Bellezza della Realtà Ultima.