L'homo e il negro

Titolo originale:

The Homo and the Negro

Contenuto del libro:

The Homo and the Negro, di James J. O'Meara, porta un “occhio queer” all'Estrema Destra, che è in gran parte “omofoba”.

Nel saggio che dà il titolo al libro, O'Meara sostiene che l'estrema destra non può difendere efficacemente la civiltà occidentale se non verifica le sue premesse sull'omosessualità e sulle forme non sessuali di legame maschile, che sono messe in discussione non solo dai liberali e dalle femministe, ma anche dai sostenitori dei “valori familiari” giudaico-cristiani. O'Meara usa la sua teoria anche per spiegare la stigmatizzazione dell'alta cultura occidentale come “gay” e l'adorazione degli zotici incolti come ideali maschili. Pur riconoscendo che il movimento per i “diritti dei gay” è in gran parte sovversivo, O'Meara sostiene che gli omosessuali hanno tradizionalmente svolto ruoli di primo piano nella creazione e nella conservazione della civiltà occidentale.

The Homo and the Negro raccoglie 14 articoli su temi quali il conservatorismo, l'omosessualità, la razza, la moda, Occupy Wall Street, Mad Men, The Gilmour Girls, The Untouchables, The Big Chill, They Live, la musica popolare (Heavy Metal, Black Metal, New Age, Scott Walker) e figure quali Noel Coward, Oscar Wilde e Humphrey Bogart. Plasmato da un'eccentrica educazione americana del secondo dopoguerra, O'Meara si rifà a scrittori “maschilisti” come Hans Bluher, Alisdair Clarke e Wulf Grimsson, oltre che al tradizionalismo di Rene Guenon, Julius Evola e Alain Danielou.