L'evidenza in filosofia

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Titolo originale:

On Evidence in Philosophy

Contenuto del libro:

In questo libro William G. Lycan propone un'epistemologia della filosofia stessa, un metodo parziale per l'indagine filosofica. L'epistemologia presenta tre fonti ultime di credenza filosofica giustificata. In primo luogo, il senso comune, in un'accezione accuratamente ristretta del termine: il tipo di proposizioni contingenti che Moore difendeva dagli idealisti e dagli scettici. In secondo luogo, i risultati della scienza ben confermata. In terzo luogo, e più fondamentalmente, le intuizioni sui casi, in un senso accuratamente specificato di questo termine.

La prima metà di On Evidence in Philosophy espone una versione del metodo di Moore e la applica a ciascuno dei diversi problemi. Si dimostra che questa versione resiste a tutte le obiezioni standard mosse a Moore; la maggior parte di esse non è nemmeno applicabile. Nei capitoli 5 e 6 si sostiene che il metodo filosofico è molto meno potente di quanto si pensi. In particolare, l'argomentazione deduttiva può ottenere ben poco e quasi mai una posizione contraria viene confutata se non dal buon senso o dalla scienza. Gli ultimi due capitoli difendono lo status probatorio delle intuizioni e del metodo goodmaniano dell'equilibrio riflessivo, sostenendo che la filosofia dipende sempre e ovunque da essi. Il metodo viene poi inserito in una più generale epistemologia esplicativa-coerentista, che si dimostra in grado di resistere alle forme standard di scetticismo.

In sintesi, William G. Lycan sostiene un'immagine della filosofia come un equilibrio esplicativo riflessivo molto ampio che incorpora il senso comune, la scienza e le nostre più solide intuizioni su qualsiasi argomento - e niente di più, mai.