L'astronomia poetica nel Vicino Oriente antico: I riflessi della scienza celeste nell'antica narrativa mesopotamica, ugaritica e israelita

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L'astronomia poetica nel Vicino Oriente antico: I riflessi della scienza celeste nell'antica narrativa mesopotamica, ugaritica e israelita (L. Cooley Jeffrey)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro offre informazioni approfondite su come l'astronomia e l'astrologia abbiano influenzato la poesia antica, ma è adatto soprattutto agli esperti di assiriologia o di campi affini, il che lo rende difficile per i lettori generici. Il marketing è fuorviante perché non chiarisce il target del libro.

Vantaggi:

L'autore presenta le informazioni in modo chiaro e dimostra una vasta padronanza della materia.

Svantaggi:

Il libro contiene un gergo specialistico che può essere difficile da comprendere per i non esperti e il marketing non informa adeguatamente i potenziali lettori sul pubblico a cui è destinato.

(basato su 1 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Poetic Astronomy in the Ancient Near East: The Reflexes of Celestial Science in Ancient Mesopotamian, Ugaritic, and Israelite Narrative

Contenuto del libro:

Gli storici della scienza moderni hanno tipicamente trattato le scienze del Vicino Oriente antico come separate da considerazioni storiche e culturali. Allo stesso tempo, i biblisti, dominati da preoccupazioni teologiche, hanno storicamente inteso il dio israelita come separato dal mondo naturale. Lo studio di Cooley, che mette in campo modelli contemporanei di storia della scienza da un lato e di studi biblici dall'altro, cerca di colmare una lacuna creata dalla ricerca del XX secolo nella nostra comprensione delle culture del Vicino Oriente antico, indagando i modi in cui gli autori antichi hanno incorporato la speculazione celeste delle loro culture nella narrazione.

Nella letteratura dell'antico Iraq, la divinazione celeste ha un posto di rilievo in opere importanti come Enuma Elis ed Erra e Isum. Anche nell'antica Ugarit il cielo veniva osservato per motivi devozionali e le divinità astrali svolgono un ruolo importante in storie come il Ciclo di Baal e Shahar e Shalim. Anche se la venerazione delle divinità astrali è stata rifiutata dagli autori biblici, nella letteratura dell'antico Israele il Sole, la Luna e le stelle sono spesso rappresentati come agenti attivi e coscienti. In testi come Genesi 1, Giosuè 10, Giudici 5 e Giobbe 38, questi personaggi celesti, questi "figli di Dio", sono membri vivi e dinamici dell'entourage reale di Yahweh, che svolgono volontariamente ruoli cortesi, marziali e calendariali per il loro sovrano.

La sintesi offerta da questo libro, il primo del suo genere dopo la scomparsa della scuola pan-babilonese più di un secolo fa, riguarda la scienza antica nella letteratura del Vicino Oriente antico.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781575062624
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina rigida
Anno di pubblicazione:2013
Numero di pagine:408

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)