L'apparire di Dio

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Titolo originale:

The Appearing of God

Contenuto del libro:

I nove saggi contenuti in L'apparire di Dio si collocano sul confine fluido tra filosofia e teologia e seguono un percorso che va dalle classiche discussioni filosofiche moderne sull'esperienza ad alcuni temi di punta della fenomenologia contemporanea. Dopo un'esplorazione introduttiva del classico testo di Kierkegaard che si colloca a cavallo tra filosofia e teologia, il lettore viene introdotto al racconto di Husserl sulla percezione, con la sua dimostrazione che il campo dei fenomeni è più ampio di quello delle entità percepibili, consentendo fenomeni che si danno innanzitutto al sentire.

La teoria della riduzione di Husserl viene poi sottoposta a una critica, che individua fenomeni del tutto resistenti alla riduzione. L'enciclica di Giovanni Paolo II su Fede e ragione suscita un rifiuto critico del suo tentativo di reificare il confine tra naturale e soprannaturale, affermando al suo posto che l'amore è il segno distintivo della conoscenza di Dio. Questo tema viene ripreso nella discussione di Essere e tempo di Heidegger, dove un riferimento a Pascal invita a interrogare l'"ateismo metodologico" dell'opera, che si scopre lasciare più spazio di quanto sembri all'amore per il divino.

I tre capitoli successivi affrontano i temi dell'Anticipazione, del Dono e dell'Identità del Sé, esplorando tutti gli aspetti di un unico tema, la relazione dell'esperienza presente con il passare del tempo e soprattutto con il futuro. Il capitolo finale mette questo tema, insieme a quello dell'amore e della conoscenza, al servizio di un'indagine sul modo in cui la teologia come impresa intellettuale si relaziona con la pratica del culto.