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Il libro “Joseph Brant” di Isabel Thompson Kelsay fornisce una biografia dettagliata e ben studiata dell'influente leader del XVIII secolo Joseph Brant, descrivendone la vita, il carattere e le complessità del suo ruolo durante un periodo tumultuoso della storia americana. La narrazione esplora la duplice identità di Brant come leader nativo americano e lealista, facendo luce sulle relazioni e sui conflitti tra le varie tribù e i coloni europei.
Vantaggi:Il libro è stato apprezzato per l'autorevole ricerca, la leggibilità e l'approfondimento della storia irochese del XVIII secolo. Molti lettori lo hanno trovato una risorsa importante, che presenta un ritratto a tutto tondo della vita di Joseph Brant, del suo fascino e delle sue complesse relazioni. L'uso di documenti d'epoca da parte dell'autore contribuisce all'autenticità e alla credibilità della narrazione. Inoltre, fornisce approfondimenti sull'assimilazione culturale tra i tratti europei e quelli dei nativi americani.
Svantaggi:Alcuni lettori hanno notato che il libro può risultare lungo e impantanato da dettagli eccessivi, in particolare per quanto riguarda gli accordi fondiari. Alcune critiche parlano di una rappresentazione imprecisa degli Irochesi, sostenendo che il libro romanticizza la loro storia e minimizza la loro natura violenta. Ci sono anche commenti che suggeriscono che lo stile di scrittura sembra più simile a quello di un libro di testo storico, portando a una perdita di interesse per alcuni lettori.
(basato su 13 recensioni dei lettori)
Joseph Brant, 1743-1807: Man of Two Worlds
Si tratta di un'importante biografia storica di una grande figura indiana del periodo della guerra rivoluzionaria. La Kelsay definisce Joseph Brant “il più famoso indiano d'America mai vissuto”, affermazione che sostiene nel suo libro. Frutto di circa trent'anni di ricerca e scrittura, Joseph Brant fornisce un quadro completo della vita indiana nel nord-est e nella media America alla fine del XVIII secolo. La Kelsay presenta al lettore un'infinità di personaggi e ricrea con dovizia di particolari il periodo storico, il suo stato d'animo e la sua atmosfera.
Educato alla cultura europea, Brant apparteneva a qualsiasi luogo e a nessun luogo. Nato in una capanna di corteccia, morì in una villa. “Indiano comune” in un popolo aristocratico, sposò il potere (sua moglie era la donna capo dei Mohawk) e arrivò a essere risentito come ‘uomo troppo grande’. Costruì chiese, fece amicizia con i missionari, tradusse un libro di preghiere in lingua mohawk e manifestò dubbi scandalosi sulla religione cristiana. Sebbene fosse chiamato il “Mostro Brant”, fu misericordioso in guerra. Lavorò tutta la vita per il bene del suo popolo.
La sua posizione e il suo rilievo lo portarono a contatto con la maggior parte dei personaggi più importanti dell'epoca, tra cui George Washington, George Ill, Aaron Burr, Sir William Johnson e persino un James Boswell in viaggio. Il suo migliore amico era un duca inglese.
I suoi nemici erano legioni. Washington cercò di corromperlo, il suo stesso figlio cercò di ucciderlo e molti indiani lo odiavano. La sua tragedia fu quella di predicare un'unità irraggiungibile a tribù lacerate da gelosie e antiche faide.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)