John Dee

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Contenuto del libro:

John Dee si trovava a cavallo tra il mondo della scienza e quello della magia, proprio quando questi stavano diventando distinguibili. Uno degli uomini più colti della sua epoca, era stato invitato a tenere una lezione di algebra avanzata all'Università di Parigi quando era ancora ventenne.

Dee fu un ardente promotore della matematica e un rispettato astronomo, oltre che un importante esperto di navigazione, avendo addestrato molti di coloro che avrebbero condotto i viaggi di scoperta dell'Inghilterra. Contemporaneamente a questi sforzi, Dee si immerse nel mondo della magia, dell'astrologia e della filosofia ermetica. Negli ultimi trent'anni della sua vita dedicò molto tempo e sforzi al tentativo di entrare in comunione con gli angeli per imparare il linguaggio universale della creazione e realizzare l'unità pre-apocalittica del genere umano.

Studente del neoplatonismo rinascimentale di Marsilio Ficino, Dee non fece distinzioni tra le sue ricerche matematiche e le sue indagini sulla magia ermetica, l'evocazione degli angeli e la divinazione. Considerava invece tutte le sue attività come diverse sfaccettature della stessa ricerca: la ricerca di una comprensione trascendente delle forme divine che stanno alla base del mondo visibile, che Dee chiamava "verità pure".

Durante la sua vita Dee accumulò una delle più grandi biblioteche d'Inghilterra. Il suo alto status di studioso gli permise anche di svolgere un ruolo nella politica elisabettiana. Fu occasionalmente consigliere e precettore di Elisabetta I e intrattenne rapporti con i suoi ministri Francis Walsingham e William Cecil.

Dee fu anche tutore e patrocinatore di Sir Philip Sidney, di suo zio Robert Dudley, I conte di Leicester, e di Edward Dyer. Ebbe anche il patrocinio di Sir Christopher Hatton.