Inquadrare il mondo: Influenze classiche sul pensiero geografico del XVI secolo

Titolo originale:

Framing the World: Classical Influences on Sixteenth-Century Geographical Thought

Contenuto del libro:

Il lungo XVI secolo ha visto un importante cambiamento nella comprensione geografica europea: nell'arco di poco più di cento anni gli europei occidentali sono passati a vedere il mondo come un luogo in cui tutte le parti della sfera sono state create da Dio per lo sfruttamento umano e per interagire tra loro.

Prendendo questo scenario come sfondo storico, Framing the Early Modern World esamina l'influenza delle idee greche e romane sulla formulazione di nuove teorie geografiche nell'Europa occidentale del XVI secolo. Mentre le discussioni sull'abitabilità dominano la letteratura geografica per tutto il Cinquecento, i geografi umanisti del XVI secolo, formatisi sugli scritti greci e romani, trovarono in essi gli strumenti intellettuali chiave che permisero di ridefinire l'oikoumene (il mondo abitabile) come un mondo globalmente connesso.

In questo mondo, tutte le parti della sfera erano progettate per essere in comunicazione tra loro. La coincidenza tra il Rinascimento e il periodo delle esplorazioni europee permise una nuova concezione geografica, basata tanto sulla teoria classica quanto sulle conoscenze empiriche della prima età moderna. Le nuove terre scoperte potevano essere definite, sfruttate e colonizzate.

In questo modo, sostiene l'autore, sono stati gettati i semi dell'era moderna della colonizzazione, dell'espansionismo e infine della globalizzazione. Framing the Early Modern World è un'opera tempestiva, che contribuisce al crescente discorso sulle origini della globalizzazione e sulle radici della modernità.