Ingarbugliamenti esteri: Ucraina, Biden e il fratturato consenso politico americano

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Titolo originale:

Foreign Entanglements: Ukraine, Biden & the Fractured American Political Consensus

Contenuto del libro:

Il treno merci del conflitto in Ucraina avanza inesorabilmente verso la sua destinazione finale. Ognuno dei suoi passeggeri si sente inestricabilmente intrappolato a bordo, mentre la macchina infernale acquisisce sempre più velocità e il tempo stringe per una deviazione. Per anni, i cartelli di uscita si sono succeduti in modo da diventare una macchia sempre più indistinguibile: Gli accordi di Minsk, la proposta russa di fine 2021 a Washington sulle garanzie di sicurezza, i negoziati di pace abortiti a Istanbul all'inizio della guerra. Tutto ciò che rimane è il (crescente) rumore di fondo di esperti di sicurezza, opinionisti e occasionali politici basati sulla realtà che offrono l'idea che forse l'Ucraina potrebbe non essere in grado di vincere la guerra per procura dell'Occidente con la Russia.

Perché le teste sensate di Washington non si rendono conto della situazione e la chiudono qui? Perché l'Occidente continua a inviare all'Ucraina miliardi di dollari meglio spesi in patria, mentre esorta l'Ucraina a mandare a morte certa innumerevoli giovani (e vecchi e donne) ucraini? Cosa c'è nell'Ucraina che sembra impedire al Blob della politica estera di trovare una via d'uscita, come è successo in Corea, Vietnam e Cambogia?

Forse perché l'Ucraina rimane ancora oggi il parco giochi esclusivo di una concentrazione di interessi che, nel loro insieme, costituiscono un "who's who" dell'establishment di Washington: DARPA, DTRA, EcoHealth Alliance, Fondazione Bill e Melinda Gates, solo per citarne alcuni. Per anni, Kiev è stata una casa lontana da casa per i personaggi politici statunitensi e per la loro prole, favorendo la meritata reputazione dell'Ucraina di essere uno dei luoghi più corrotti del pianeta. Per anni, l'Ucraina ha offerto a tutti loro l'opportunità di portare avanti i rispettivi progetti e di operare nella più totale impunità.

Arnaud Develay si immerge nelle acque torbide della "gestione esterna" dell'Ucraina da parte di Washington, che risale al famigerato colpo di Stato di Maidan e si estende fino a includere l'arma politica della legge e le manie elettorali, passate e future, che riflettono la frattura della classe politica americana.

Si tratta di un'esposizione eccezionale, piena di dettagli su come l'America sembra pronta e disposta a farsi a pezzi.