Incorporare i beni comuni digitali: Il coinvolgimento delle aziende nel software libero e open source

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Titolo originale:

Incorporating the Digital Commons: Corporate Involvement in Free and Open Source Software

Contenuto del libro:

Il concetto di "beni comuni" è stato utilizzato come quadro di riferimento per comprendere le risorse condivise da una comunità piuttosto che da un'entità privata, e ha anche ispirato i movimenti sociali che lavorano contro la chiusura dei beni e delle risorse pubbliche. Una di queste risorse è il software libero (libre) e open source (FLOSS).

Il FLOSS è emerso come alternativa al software proprietario negli anni Ottanta. Tuttavia, sia i prodotti che i processi produttivi del FLOSS sono stati incorporati nella produzione capitalistica. Ad esempio, Red Hat, Inc.

è una grande azienda quotata in borsa il cui modello di business si basa interamente sul software libero, e IBM, Intel, Cisco, Samsung e Google sono alcuni dei maggiori contributori di Linux, il sistema operativo open-source. Questo libro esplora i modi in cui il FLOSS è stato incorporato nel capitalismo digitale.

Così come i beni comuni sono stati utilizzati come cornice motivazionale per i movimenti sociali radicali, hanno anche servito gli interessi dei liberisti, dei libertari aziendali e degli Stati per espandere il loro raggio d'azione trascinando le risorse condivise della vita sociale sulle piattaforme digitali in modo da poterle integrare nel sistema capitalistico globale. Il libro si conclude affermando la necessità di una comprensione economico-politica dei beni comuni che metta in evidenza il lavoro (digitale), la lotta di classe e la distribuzione ineguale del potere all'interno dei beni comuni digitali e tra le comunità FLOSS e i loro sponsor aziendali.