Incontriamoci nella stanza della luna: Storie

Punteggio:   (3,1 su 5)

Incontriamoci nella stanza della luna: Storie (Ray Vukcevich)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro “Meet Me in the Moon Room” è una raccolta di racconti che mescolano elementi di fantasia, fantascienza e horror. Presenta un'ampia gamma di racconti, dall'assurdo al commovente, che mettono in luce l'innovativo stile di scrittura di Ray Vukcevich. Mentre alcuni racconti sono piacevoli e coinvolgenti, altri sono considerati meno attraenti o difficili da leggere. La raccolta suscita reazioni diverse: alcuni lettori ne lodano l'originalità e l'umorismo, mentre altri la criticano per la mancanza di una trama coerente.

Vantaggi:

Scrittura innovativa e fantasiosa.
Una varietà di storie che esplorano diversi generi (fantasy, fantascienza, horror).
Alcune storie sono particolarmente apprezzate, come “I piccoli amici della mamma” e “Fingere”.
Umorismo e commozione presenti in molti racconti.
Coinvolgente per gli appassionati di storie uniche.

Svantaggi:

Qualità incoerente delle storie; alcune sono descritte come noiose o inutili.
Alcuni lettori trovano che lo stile di scrittura cerchi troppo di essere diverso.
Problemi con il formato del libro, come i caratteri illeggibili, in particolare su alcuni dispositivi.
Non tutte le storie hanno la stessa risonanza, come è tipico delle raccolte di racconti.

(basato su 13 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Meet Me in the Moon Room: Stories

Contenuto del libro:

* Finalista al Premio Philip K. Dick.

* Lettura consigliata da Locus.

Ecco 33 storie strane e meravigliose che riguardano uomini, donne, teletrasporti, gatti a vento e sacchetti di carta marrone. A volte stravaganti e inquietanti - spesso riescono a essere entrambe le cose - queste brevi storie descrivono relazioni familiari, brutte rotture e viaggi nello spazio.

La sua visione stravagante e divertente della vita quotidiana appartiene alla stessa scuola assurda di George Saunders, David Sedaris, Ken Kalfus e Victor Pelevin, anche se non c'è nessuno come lui. Provate uno di questi racconti, non ci metterete molto, ma vi farà girare la testa.

"Quale altro scrittore potrebbe farvi ridere a metà della prima pagina di un racconto su un uomo che si mette un maglione? Forse Thurber, molto tempo fa. Comprate questo libro".

--Damon Knight.

"Queste storie non possono essere paragonate a quelle di nessun altro. Non c'è nessuno nella stessa classe di Ray Vukcevich. Le storie sono uniche, splendide, brillantemente originali, ognuna con una sorpresa, e traboccano di arguzia e di umorismo da sbellicarsi dalle risate. Una raccolta straordinaria".

--Kate Wilhelm.

"L'assurdo e il profondo si uniscono senza soluzione di continuità grazie a una scrittura raffinata. Meet Me in the Moon Room è una raccolta di prim'ordine.

--Jeffrey Ford.

"I 33 brevi racconti di Meet Me in the Moon Room sfidano la categorizzazione di genere. Alcuni giocano con le convenzioni della fantascienza, altri si distaccano dai sentieri tracciati da Donald Barthelme. Moon Room piacerà a chi ha apprezzato i rischi che Don DeLillo si è preso in Ratner's Star".

-- Hartford Courant.

"Racconti eccentrici, che spesso danno alla vita di tutti i giorni una svolta stravagante".

-- Book Magazine.

"Ray Vukcevich è un maestro dell'ultima riga. Quasi tutti i suoi racconti hanno una battuta alla fine, ma non di quelle che colpiscono il lettore o lo infastidiscono. Spesso si tratta di una linea di dialogo perfetta che apre l'intera storia.... Vukcevich è ingegnoso con la forma del racconto. Anche se le storie si leggono come vignette giocose, Vukcevich lavora velatamente su idee di sé, identità, destino e ossessione. E, occasionalmente, i pericoli dello spazio esterno".

-- Rassegna di narrativa contemporanea.

"Vukcevich è un maestro delle ricombinazioni radicali, che attinge (tra gli altri) dai Fratelli Grimm, Dickens, Lewis Carroll, Kafka, O. Henry, Dalì, Asimov, dalla space opera pulpish e dalle ultime novità della nanotecnologia per produrre opere tutte sue. A volte in sole quattro o cinque pagine, si destreggia abilmente tra così tante idee, emozioni e prospettive da produrre un senso di vertigine curiosamente rinfrescante: uno sballo senza postumi da seguire.... Sarebbe... un grave errore ignorare lo straordinario talento di Ray Vukcevich".

-- Locus.

"Vukcevich è uno scrittore molto abile, un autentico velocista in un'epoca di miler e stayer a oltranza.... Vukcevich sa fare le battute, ma non ci fa affidamento. Anzi, il suo tocco straordinariamente leggero quando si tratta di chiudere la narrazione è il suo tratto più distintivo. Chiunque consideri il surrealismo bizzarro e l'assurdità casuale - i principali cavalli di battaglia degli scrittori di racconti fantastici - un'argilla facile da plasmare in forma narrativa, non ha preso seriamente in considerazione la questione del finale".

-- New York Review of Science Fiction.

"Queste storie spingono abilmente i loro personaggi lungo il labile confine tra fantasia e psicosi, con effetti che spaziano dalla malinconia alla goffaggine, dalla pianura allo sdegno.... Questo è il mondo gloriosamente folle di Vukcevich, e noi siamo fortunati a condividerlo".

-- Asimov's.

"Lo stesso spirito anticonformista che ha pervaso il romanzo giallo di Vukcevich "L'uomo dalle forse mezza dozzina di facce" si muove giocosamente in questa prima raccolta di narrativa fantastica, i cui 33 racconti pieni di elio raggiungono la giusta vita assurda per sfuggire alla gravità dei loro temi. "By the Time We Get to Uranus" offre un'interpretazione particolarmente toccante della malattia terminale: i malati si costruiscono tute spaziali galleggianti che li costringono a lasciarsi alle spalle i propri cari. I misteri della genitorialità si manifestano in modo divertente in "Poop", su una coppia che scopre che il pannolino del neonato si riempie di uccelli, topi e musica sinfonica. Sebbene lo stile sia ingannevolmente semplice, le vignette mostrano una cura meticolosa nella creazione di metafore bizzarre per esprimere gli stati d'animo dei coniugi allontanati, degli amanti esasperati, dei figli competitivi e degli impiegati scontenti. La disponibilità con cui i personaggi dell'autore accettano l'incongruenza delle loro situazioni spesso produce intuizioni profondamente toccanti sulla condizione umana. Nel toccante racconto del titolo, ad esempio, un uomo non trova affatto strano che un'amante di decenni fa lo abbia convocato in un paesaggio lunare simulato in un parco a tema, riflettendo sul fatto che il senso della vita è davvero "niente di più di una coppia di persone che si stringono per trovare conforto in un universo freddo". Inventive e divertenti, queste storie producono una maggiore verità emotiva rispetto a fiction più realistiche.

Previsioni: Con le recensioni di Damon Knight, Kate Wilhelm e Jeffrey Ford, questa raccolta è un prodotto di qualità che dovrebbe beneficiare di un buon passaparola".

-- Publishers Weekly.

"Un uomo si tira in testa il maglione che gli ha fatto la sua ragazza e quasi si perde al suo interno. Salvato dai ghiacci artici, il morente Victor (Frankenstein) racconta una storia che lascia pochi dubbi sul fatto che il mostro sia James Joyce o Stephen Dedalus o Finn (di nuovo). Tim salva il mondo da una cometa facendo mettere alla sua famiglia dei sacchetti di carta in testa. Cosa? Che cosa? Che c'è? Calmatevi. Questo è solo il mondo secondo Ray Vukcevich, abbastanza sfigato da farlo finire su The Magazine of Fantasy & Science Fiction e Asimov's, ma anche simile agli ambienti fantastici di Gogol, Kafka e dei Looney Toons. Se lo apprezzerete o meno, dipende da come vi sentite nei confronti dei cartoni animati fatti di parole e delle prigioni fatte di l.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781931520010
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina morbida
Anno di pubblicazione:2001
Numero di pagine:253

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)