Incontri di nuovo: Sulla guerra di Corea e la critica della memoria diasporica

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Titolo originale:

Reencounters: On the Korean War and Diasporic Memory Critique

Contenuto del libro:

In Reencounters, Crystal Mun-hye Baik esamina cosa significhi convivere e ricordare una guerra in corso quando le sue manifestazioni - ipervisibili e profondamente percepite - diventano formazioni quotidiane slegate dalla militarizzazione.

Contemplando al di là delle nozioni di trauma ereditato e di postmemoria, Baik propone il concetto di reencounter per rintracciare meglio gli intrecci illeggibili della guerra di Corea attraverso un archivio interdisciplinare di lavori sulla memoria diasporica che include progetti di storia orale, performance e installazioni video raramente esaminati dagli studiosi di Asian American Studies. Baik mostra come le migrazioni dei rifugiati coreani vengano riconfezionate in celebri narrazioni dell'immigrazione, come gli adottati transnazionali vengano reclamati dallo Stato sudcoreano come "rimpatriati" benvenuti e come avamposti coloniali militarizzati come l'isola di Jeju vengano ricalibrati in desiderabili destinazioni turistiche.

Baik sostiene che le opere degli artisti coreani e coreani/americani, mentre ritraggono questa storiografia della Guerra Fredda, offrono anche l'opportunità di ricordare altrimenti la guerra che continua. In definitiva, Reencounters si interroga sulla natura della guerra, della violenza razziale e sessuale e della sorveglianza neoliberale nel XXI secolo.