Stillness
Quando il romanzo si apre, Michael Powers, protagonista (e narratore) schizofrenico dei primi due romanzi della serie, è stato ricoverato in un istituto ed è in cura da due psichiatri. Mentre gli psichiatri tentano senza successo una serie di trattamenti, Powers proietta su di loro i suoi deliri e le sue allucinazioni, impegnandosi in complessi giochi mentali carichi di manipolazioni emotive e psicologiche (stimolati dalle insidiose voci di Dio e della Dea nella sua mente).
Utilizzando un sotterfugio, fugge dall'istituto e durante la fuga sperimenta una serie di episodi psicotici. Durante la sua assenza, uno degli psichiatri inizia ad avere allucinazioni e muore in circostanze misteriose. Powers viene infine rintracciato e riportato all'istituto dove, poco dopo, anche il secondo psichiatra muore per cause sospette.
In entrambi i casi, la causa della morte viene determinata come naturale, senza alcuna indicazione di intento criminale. Un terzo medico curante, uno specialista, viene chiamato a indagare su questo straordinario paziente.
Anche lui cade sotto la potente influenza di Michael Powers e lo aiuta a fuggire di nuovo, solo per morire nel frattempo. Le autopsie hanno rivelato che tutti e tre i decessi sono avvenuti per cause naturali, ma il detective che indaga ritiene che ci sia un'indeterminata colpevolezza da parte di Michael Powers. In un lungo gioco del gatto e del topo, il detective insegue Powers e cade lui stesso sotto lo strano incantesimo di questo schizofrenico, che potrebbe essere un pluriomicida o, in effetti, possedere poteri che vanno oltre la comprensione della scienza e del senso comune.
Michael Powers è un assassino? Le voci di Dio e della Dea sono allucinazioni o sono reali? E Michael Powers dovrebbe uccidersi... o uccidere gli altri?
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)