Il valore di una vita umana: Uccisione rituale e sacrificio umano nell'antichità

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Titolo originale:

The Value of a Human Life: Ritual Killing and Human Sacrifice in Antiquity

Contenuto del libro:

Nel corso dei millenni e in tutto il mondo le persone sono state uccise da altri, non solo nelle guerre e a seguito di omicidi, ma anche in modo rituale, spesso chiamato sacrificio umano. Molto è stato scritto al riguardo e la ricerca e la discussione sulle uccisioni rituali continuano. Questo libro offre un contributo a questa discussione in corso, attraverso una rivalutazione del termine sacrificio umano, sostenendo che non tutte le forme di uccisione rituale possono essere considerate sacrificali.

Esperti di diverse discipline presentano nuovi spunti di riflessione sul tema dell'omicidio rituale in varie regioni del mondo antico. Vengono discussi vari aspetti del fenomeno, come l'offerta di esseri umani agli dei, l'accompagnamento dei servi nell'aldilà da parte dei padroni e l'uccisione rituale in relazione all'esecuzione di criminali e prigionieri.

Mentre in alcune culture l'uccisione rituale era accettata, altre la consideravano un sintomo di barbarie e la usavano come motivo o pretesto per ostilità, guerra o genocidio. Così i Romani giustificarono la violenza contro Cartagine in parte per questo motivo, i primi cristiani furono accusati di infanticidio, mentre a loro volta accusavano gli ebrei di fare lo stesso. I conquistadores spagnoli usarono questo argomento per giustificare il genocidio degli indigeni americani. L'ultimo capitolo riguarda una delle ultime forme di uccisione rituale sopravvissute nella storia recente: la caccia alla testa tra gli Asmat.