Il trionfo del passero: Poesie zen di Shinkichi Takahashi

Recensioni dei lettori

Le recensioni sottolineano la notevole qualità e profondità della poesia di Shinkichi Takahashi, lodandone la miscela unica di principi zen e influenze dadaiste. I lettori apprezzano la consapevolezza e gli aspetti surreali della poesia, nonché l'abile traduzione di Lucien Stryk. Tuttavia, alcuni trovano meno attraenti gli elementi dadaisti e ritengono che alcune poesie possano risultare pretenziose.

⬤ Poesia profonda e stimolante che fonde elementi zen e moderni
⬤ abile traduzione
⬤ temi senza tempo che incoraggiano l'auto-riflessione
⬤ molti lettori esprimono gratitudine per la rinascita di quest'opera e ne apprezzano il percorso artistico unico.

⬤ Alcune poesie possono essere percepite come dadaiste, il che può essere polarizzante
⬤ alcuni lettori hanno trovato alcuni brani predicatori o privi di profondità
⬤ non tutte le poesie hanno risuonato con tutti i lettori.

(basato su 10 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Triumph of the Sparrow: Zen Poems of Shinkichi Takahashi

Contenuto del libro:

Shinkichi Takahashi è una delle vere grandi figure della poesia mondiale. Nella classica tradizione zen di economia, attenzione disciplinata e sottigliezza, Takahashi cattura lucidamente ciò che è contemporaneo nei suoi problemi e nelle sue esperienze, ma classico nella sua ricerca di unità con l'Assoluto.

Lucien Stryk, poeta e amico intimo di Takahashi, presenta qui l'intero corpus di poesie zen di Takahashi in una traduzione inglese che trasmette la grazia e la potenza della superba arte di Takahashi. “Un poeta di prim'ordine... (Takahashi) nasce da una crepa tra i mondi ordinari: cioè, c'è una genuina follia del tipo ricercato nello Zen”.

-- Robert Bly; “In Takahashi visitiamo luoghi che forse abbiamo visitato in sogno o in un momento troppo sorprendente per registrarne la percezione”. Non è necessario conoscere nulla dello Zen per immergersi nella sua opera.

Quando ne uscirete, saprete inevitabilmente qualcosa di Zen”. -- Jim Harrison, American Poetry Review.