Il trauma della tortura psicologica

Punteggio:   (4,4 su 5)

Il trauma della tortura psicologica (Almerindo Ojeda)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro presenta un esame approfondito della tortura psicologica, in particolare dal punto di vista medico, rivelando informazioni significative sulle atrocità commesse dal governo statunitense. È altamente raccomandato per i professionisti della salute mentale, delle scienze politiche, del giornalismo e della storia. Tuttavia, alcuni lettori lo hanno trovato carente di narrazioni coinvolgenti e di strategie pratiche per affrontare la tortura psicologica.

Vantaggi:

Fornisce ampie informazioni sui metodi di tortura americani contemporanei.
Offre preziose intuizioni da una prospettiva medica, compresi studi neurobiologici.
Evidenzia gli obblighi etici dei professionisti medici in contesti di tortura.
Consigliato a studenti e professionisti dei settori interessati.
Ben scritto da autori credibili.

Svantaggi:

Alcuni lettori si aspettavano più narrazioni storiche e storie coinvolgenti.
Mancavano meccanismi pratici per affrontare la tortura psicologica.
Alcuni hanno trovato il libro mediocre e non hanno ritenuto che valesse la pena acquistarlo.
Si consiglia cautela a chi ha a che fare con il PTSD a causa dei contenuti potenzialmente scatenanti.

(basato su 6 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

The Trauma of Psychological Torture

Contenuto del libro:

In alcuni ambienti viene chiamata "tortura senza contatto". Eppure porta dolore e danni che possono durare tutta la vita. Le tecniche di tortura psicologica - che hanno una storia di utilizzo da parte delle forze statunitensi a livello globale che va ben oltre Guantanamo e Abu Ghraib - includono una varietà di metodi che vanno dalle finte esecuzioni, alle gravi umiliazioni e alle droghe che alterano la mente, fino al dolore forzato autoindotto, al disorientamento sensoriale con musica ad alto volume e controllo della luce e allo sfruttamento di fobie personali o culturali. Non è un caso, ad esempio, che il soldato Lynndie England sia stato visto nelle immagini di Abu Ghraib, che hanno sconvolto il mondo, con prigionieri arabi costretti nudi in un mucchio o condotti come cani al guinzaglio. Gli arabi hanno forti credenze spirituali sull'umiliazione della nudità pubblica e hanno anche una forte paura culturale dei cani. Queste tecniche non sono né sorprendenti né particolari per l'Inghilterra se si ha una discreta conoscenza della storia statunitense delle tecniche di tortura psicologica autorizzate, dicono gli esperti che hanno scritto questo libro. Avendo raggiunto un crescendo comune di intolleranza e orrore, nel 2006 studiosi di tutta la nazione si sono riuniti per una conferenza sulla tortura psicologica e su cosa si può fare per fermare questa pratica. Sono d'accordo con Alberto Mora, consigliere generale della Marina degli Stati Uniti, che si è battuto per fermare la tortura psicologica autorizzata dal Pentagono a Guantanamo. La crudeltà deturpa il nostro carattere nazionale. Dove esiste la crudeltà, non esiste la legge, ha detto Mora.

Questo libro è lo sforzo congiunto di questi studiosi, dal Centro per lo Studio dei Diritti Umani nelle Americhe dell'Università della California alla Harvard Medical School, per tracciare un quadro chiaro della tortura psicologica, dei suoi effetti a lungo termine e per spronare ad agire per fermare questa pratica.

Secondo gli autori, questa forma di tortura psicologica, decisamente americana, ha quattro caratteristiche che la rendono attraente per la CIA e altri sostenitori. È sfuggente: non presenta i segni evidenti dell'abuso fisico, quindi sfugge all'individuazione e complica le indagini, i procedimenti giudiziari o i tentativi di proibizione. È avvolto da una patina scientifica che lo rende interessante per i politici ed evita l'ovvia brutalità fisica, sgradita al grande pubblico. È adattabile, come dimostrano le innovazioni radicali apportate dalla CIA in 40 anni. Ed è distruttiva: può causare psicosi e altri disturbi psicologici o, nei casi più gravi, la morte. Mentre, in pubblico, i funzionari statunitensi mettono in luce e sostengono la legislazione che ha vietato la tortura fisica, attività politiche, militari e della CIA molto più clandestine stanno perfezionando e incrementando l'uso della tortura psicologica. Questo libro comprende una breve storia degli esperimenti psicologici e delle azioni di tortura autorizzate, nonché delle ricerche della CIA affidate alle principali università statunitensi che hanno prodotto quelle che gli autori definiscono scoperte chiave che hanno portato alla prima vera rivoluzione nella crudele scienza del dolore dopo secoli. Le informazioni storiche includono un riassunto di un decennio di ricerca sul controllo mentale da parte della CIA che nel 1963 ha portato al manuale KUBARK Counterintelligence Interrogation.

Questo volume rappresenta una straordinaria collaborazione tra illustri psicologi, psichiatri, neurobiologi, avvocati, storici e un semantico. Il libro si chiude con i casi di tortura psicologica di Mohammed al-Qahtani, il presunto 20° dirottatore degli attentati dell'11 settembre, e di Salim Hamdan, il presunto autista di Osama bin Laden. Quest'opera sarà interessante per tutti i lettori interessati ai diritti umani, alla politica segreta attuale e alla storia, alle scienze militari, alla psicologia o alla psichiatria.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780313345142
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina rigida

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)