Dante's Dream
Secondo Carl Jung, le immagini archetipiche, elaborate in racconti e cerimonie, plasmano l'immaginazione e il comportamento della cultura. Purtroppo, queste immagini culturali possono diventare stantie e perdere il loro potere sulla mente.
Ma un artista o un mistico possono rinfrescare e ravvivare l'immaginazione di una cultura esplorando le proprie immagini oniriche personali e collegandole al passato. Dante Alighieri presenta la sua Divina Commedia come una visione onirica, stabilendo con cura la data in cui gli venne in mente (Venerdì Santo, 1300), e mantenendo la prospettiva di quel tempo e di quel luogo, per tutta l'opera, sullo svolgersi della storia. I lettori moderni apprezzeranno quindi un approccio psicoanalitico junghiano, in grado di rintracciare nella psiche umana impulsi sia istintuali che spirituali.
Alcune delle innovazioni dantesche (l'ammissione dei pagani virtuosi al Limbo) e le scene individualizzate (l'incontro con gli amici personali nell'aldilà) derivano più probabilmente da un'ispirazione inconscia che da un intento didattico consapevole. Per i lettori moderni, l'attenzione al viaggio onirico personale di Dante può offrire il modo migliore per entrare nel suo poema.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)