Punteggio:
Il libro esplora le varie pandemie dell'ultimo secolo, offrendo approfondimenti sulle loro origini e sugli sforzi compiuti dai medici per controllarle. Pur essendo ben studiato e coinvolgente per chi è interessato alle malattie infettive, presenta una prospettiva più tecnica che storica, il che potrebbe non soddisfare le aspettative di tutti.
Vantaggi:⬤ Stile di scrittura coinvolgente che bilancia scienza, storia e narrazione.
⬤ Ben studiato e offre una visione dettagliata delle pandemie e delle risposte ad esse.
⬤ Rilevante per gli eventi attuali, in particolare durante epidemie come la COVID-1
⬤ Fornisce un'ampia panoramica di varie malattie, alcune meno conosciute.
⬤ Si rivolge a lettori con un forte interesse per le malattie infettive.
⬤ Più tecnico e meno storico di quanto alcuni lettori si aspettino, con conseguente delusione per chi cerca una storia semplice delle pandemie.
⬤ Alcune descrizioni e analisi sono considerate fuorvianti o confuse da alcuni recensori.
⬤ Occasionali pregiudizi politici criticano le risposte dei governi alle epidemie.
⬤ Alcune sezioni sono percepite come secche o eccessivamente dettagliate, il che può indurre a scremare.
(basato su 19 recensioni dei lettori)
The Pandemic Century: One Hundred Years of Panic, Hysteria, and Hubris
Sin dalla pandemia di influenza spagnola del 1918, gli scienziati hanno sognato di prevenire le epidemie catastrofiche di malattie infettive. Eppure, nonostante un secolo di progressi medici, i disastri virali e batterici continuano a coglierci di sorpresa, scatenando il panico e dominando i cicli di notizie. Dall'influenza spagnola all'epidemia di peste polmonare del 1924 a Los Angeles, alla pandemia di “febbre dei pappagalli” del 1930, fino alle più recenti epidemie di SARS, Ebola e Zika, gli ultimi cento anni sono stati segnati da una successione di allarmi pandemici imprevisti.
In Il secolo delle pandemie, un vivace resoconto di allarmi sia famosi che meno noti, Mark Honigsbaum combina reportage con la storia della scienza e la sociologia medica per ricostruire ad arte i misteri epidemiologici e l'ecologia delle malattie infettive. Incontriamo investigatori dedicati alle malattie, funzionari della sanità pubblica ostruzionisti o incompetenti e brillanti scienziati spesso accecati dalla loro stessa conoscenza di batteri e virus. Vediamo anche come la paura delle malattie spesso esacerbi le tensioni razziali, religiose ed etniche, anche se, come scrivono gli epidemiologi Malik Peiris e Yi Guan, “la ‘natura’ rimane la più grande minaccia bioterroristica di tutte”.
Come gli squali mangia-uomini, gli agenti patogeni predatori sono sempre presenti in natura, in attesa di colpire; quando uno è apparentemente sconfitto, altri appaiono al suo posto. Queste pandemie ci ricordano i limiti della conoscenza scientifica e il ruolo che il comportamento umano e le tecnologie giocano nella comparsa e nella diffusione delle malattie microbiche.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)