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Return of the Strong Gods di R.R. Reno offre un'analisi completa dei cambiamenti storici e culturali avvenuti in Occidente dopo la Seconda guerra mondiale, sostenendo che l'abbandono di forti identità nazionali e religiose a favore di ideologie deboli ha portato alle attuali crisi politiche, compresa l'ascesa del populismo. Il libro esamina le conseguenze di questo cambiamento e invita a rivalutare il significato di avere forti convinzioni.
Vantaggi:Il libro è apprezzato per la sua analisi perspicace della politica contemporanea, in particolare per la diagnosi dei fallimenti del consenso del dopoguerra. I recensori hanno lodato Reno per le sue argomentazioni ben studiate, la scrittura chiara e la capacità di provocare una riflessione più profonda sui problemi della società. Molti hanno trovato il contesto storico illuminante e rilevante per comprendere il populismo moderno e le crisi ideologiche delle civiltà occidentali.
Svantaggi:I critici hanno notato che, sebbene le argomentazioni di Reno siano in parte convincenti, alcuni le hanno trovate prive di coerenza ed eccessivamente semplicistiche nell'affrontare questioni complesse. Si parla di editing scadente e della necessità di un discorso più articolato, oltre che di preoccupazioni per l'inclinazione di Reno verso le idee religiose, che secondo alcuni sminuisce l'analisi. Inoltre, ci sono sentimenti contrastanti riguardo al suo punto di vista sul nazionalismo e alle implicazioni della difesa di “divinità forti”.
(basato su 31 recensioni dei lettori)
Return of the Strong Gods: Nationalism, Populism, and the Future of the West
"'Return of the Strong Gods'... è un contributo ponderato al dibattito politico americano. È scritto in modo incisivo e ricco di osservazioni moderne. Il signor Reno spiega, meglio di qualsiasi altro libro che io ricordi, la paura paranoica del fascismo e la determinazione nevrotica dei progressisti di oggi a scovare il razzismo laddove non esiste"-- The Wall Street Journal.
Dopo lo sconcertante massacro di due guerre mondiali consecutive, l'Occidente ha abbracciato l'ideale della "società aperta". La promessa: liberandoci dai vecchi legami con la nazione, il clan e la religione che avevano alimentato secoli di violenza, avremmo potuto costruire un mondo prospero senza confini, libero da dogmi e gestito da esperti.
Ma il populismo e il nazionalismo che stanno sconvolgendo la politica in America e in Europa sono il segno che, dopo tre generazioni, il consenso del dopoguerra sta venendo meno. Con un'intuizione convincente, R. R. Reno sostiene che stiamo assistendo al ritorno degli "dei forti", le potenti lealtà che legano gli uomini alla loro patria e gli uni agli altri.
Reagendo alla prima metà del ventesimo secolo, le nostre élite politiche, culturali e finanziarie hanno promosso l'apertura dei confini, dei mercati e delle menti. Ma questo progetto infinito di apertura si è indurito in un insieme di dogmi antidogmatici che distruggono la solidarietà sociale radicata nella famiglia, nella fede e nella nazione. Mentre loro si preoccupano del ritorno del fascismo, le nostre società si stanno dissolvendo.
Ma l'uomo non tollera la dissoluzione sociale all'infinito. Desidera far parte di un "noi", frutto di amori condivisi, che dia un senso alla sua vita. Gli dei forti torneranno, avverte Reno, in una forma o nell'altra. Il nostro compito è quello di occuparci di quelli che, facendo appello alla nostra ragione oltre che al nostro cuore, ispirano il meglio delle nostre tradizioni. Altrimenti, inviteremo gli dèi più oscuri, il cui ritorno la nostra società aperta intendeva evitare.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)