Il paradosso indigeno: diritti, sovranità e cultura nelle Americhe

Titolo originale:

The Indigenous Paradox: Rights, Sovereignty, and Culture in the Americas

Contenuto del libro:

Un'indagine sul modo in cui i diritti indigeni sono concepiti nel linguaggio e nella dottrina giuridica.

Nel ventunesimo secolo, è politicamente e giuridicamente comune che le comunità indigene si rivolgano ai tribunali per far valere i propri diritti contro lo Stato nazionale postcoloniale in cui risiedono. Ma a un esame più attento, questa costellazione è tutt'altro che semplice. Le comunità indigene avanzano le loro rivendicazioni come entità indipendenti, governate da leggi proprie. Eppure, portano un caso davanti al tribunale di un altro sovrano, assoggettandosi al suo stato di diritto straniero.

Secondo Jonas Bens, quando le comunità native entrano in rapporti giuridici con gli Stati nazionali postcoloniali, diventano indigene. Le comunità indigene si definiscono separate dallo Stato nazionale colonizzatore e insistono sul fatto che i loro diritti hanno origine all'interno del loro sistema di leggi. Allo stesso tempo, le comunità indigene devono sostenere di essere incorporate nello Stato nazionale colonizzatore per poter utilizzare il suo sistema giudiziario per far valere questi diritti. In quanto tali, sono contemporaneamente incluse ed escluse dallo Stato.

Tracciando il modo in cui il paradosso indigeno è inscritto nella legge attraverso l'analisi di diversi casi di diritti indigeni nelle Americhe, dall'inizio del XIX secolo all'inizio del XXI, Bens illustra come le comunità indigene siano riuscite - e continuino a farlo - a navigare in questo paradosso sviluppando linee di ragionamento giuridico che mobilitano i concetti di sovranità e cultura. Bens sostiene che la comprensione dell'indigeneità come formazione paradossale getta luce su questioni urgenti riguardanti il ruolo del pluralismo giuridico e della sovranità condivisa nelle società multiculturali contemporanee.