Il paradosso della repressione e i movimenti nonviolenti

Titolo originale:

The Paradox of Repression and Nonviolent Movements

Contenuto del libro:

La repressione politica spesso alimenta paradossalmente i movimenti popolari, anziché minare la resistenza. Quando le autorità rispondono a un'azione strategica nonviolenta con l'intimidazione, la coercizione e la violenza, spesso minano la propria legittimità, provocando riforme significative o addirittura il rovesciamento del governo. La repressione brutale di un movimento è spesso un punto di svolta nella sua storia: La domenica di sangue nella Marcia verso Selma ha portato all'approvazione di una legge sui diritti civili da parte del Congresso degli Stati Uniti.

Il massacro di Amritsar in India ha mostrato al mondo l'ingiustizia dell'uso della forza da parte dell'Impero britannico per mantenere il controllo sulle sue colonie.

Gli attivisti di un'ampia gamma di movimenti si sono impegnati in strategie nonviolente di gestione della repressione che possono aumentare la probabilità che la repressione costi a chi la usa. Il paradosso della repressione e dei movimenti nonviolenti riunisce studiosi e attivisti per affrontare molteplici dimensioni e casi significativi di questo fenomeno, tra cui la natura relazionale della lotta nonviolenta e il terreno culturale in cui si svolge, i costi psicologici per gli agenti della repressione e l'importanza della partecipazione, della creatività e del superamento della paura, sia nelle strade che online.