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Titolo originale:
The Sea as Mirror: Essayings in and Against Philosophy as History
Contenuto del libro:
Il mare come specchio ripercorre la presenza materiale e simbolica, pressante e repressa, del Mar Mediterraneo e dell'Oceano Atlantico da Platone a Heidegger. Per farlo, Wu Yi utilizza il mare come lente per comprendere la spinta della filosofia come risposta e momento all'interno dell'impulso della colonizzazione occidentale.
Yi esamina come la filosofia si sia sempre costruita come genere in opposizione al movimento di deterritorializzazione e alla fluidità della mimesi. Lo fa attraverso il metodo (meta, "dopo" + hodos, "via, viaggio") di una serie di saggi (nel senso originario di prova, misura, tentativo) attraverso una topografia geopolitica di discorsi. Si tratta di testi filosofici tratti da una costellazione di topoi storici nei momenti critici del loro incontro con il marittimo: Platone ed Euripede dall'Atene del V secolo; gli scritti di Augusto e Plauto dalla Roma repubblicana e della prima età imperiale; le creazioni di Shakespeare dall'Inghilterra elisabettiana; i testi di Kant e Rousseau dall'Europa continentale illuminista; il pensiero di Husserl e Heidegger dalla Germania interbellica del XX secolo.
Per ogni topos storico, Yi giustappone diverse rappresentazioni e risposte al marittimo attraverso la lettura di un testo filosofico rispetto alla lettura di un testo letterario. In questo modo, mette a nudo la profonda ambiguità politica e morale attribuita all'oceano nell'immaginario filosofico e letterario occidentale.
