Il libro dei corpi

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Titolo originale:

The Book of Bodies

Contenuto del libro:

Le poesie di The Book of Bodies di Ales Steger attraversano l'esperienza personale, la storia dell'uomo e il mondo naturale per creare connessioni intellettuali ed emotive.

Il libro di Ales Steger The Book of Bodies segue direttamente - e si basa e si discosta da - The Book of Things. Le 50 poesie de Il libro delle cose si concentrano su oggetti quotidiani come ombrelli, sedie e candele, illuminando così la condizione umana, in particolare la sua propensione alla violenza, all'inganno e all'oblio. Le 50 poesie di The Book of Bodies riescono a essere contemporaneamente più e meno restrittive: metà delle poesie sono poesie in prosa (di cinque paragrafi ciascuna) che vagano attraverso l'esperienza personale, la storia dell'uomo (individuale e collettiva) e il mondo naturale per svelare connessioni intellettuali ed emotive; l'altra metà sono poesie strette e senza strofe che si concentrano su una singola parola. Queste poesie hanno una qualità sinuosa, quasi vaporosa sulla pagina - linee così sottili che servono come risposta alla prosa che domina la prima metà del libro. Entrambi i tipi di poesie in The Book of Bodies sono essenziali per la comprensione del mondo da parte di Steger.

"Stimati lettori americani, Ales Steger è una persona vera! È il poeta dalle doti inimitabili! È uno dei migliori poeti dell'Europa orientale della sua generazione! È la verità: Steger è una voce meravigliosa, che porta la giocosità dei suoi compatrioti jugoslavi Vasko Popa e Tomaz Salamun a un livello completamente nuovo".

-- Ilya Kaminsky.

Lo scrittore sloveno Ales Steger ha pubblicato otto libri di poesia, tre romanzi e due libri di saggi. Chevalier des Artes et Lettres in Francia e membro dell'Accademia delle Arti di Berlino, ha ricevuto il Premio Veronika 1998 per il miglior libro di poesia sloveno, il Premio Petrarca 1999 per i giovani autori europei, il Premio Rozanc 2007 per il miglior libro di saggi sloveno e il Premio Internazionale Bienek 2016. Le sue opere sono state tradotte in oltre 15 lingue, tra cui cinese, tedesco, ceco, croato, ungherese e spagnolo. Quattro dei suoi libri sono stati pubblicati in inglese: Il libro delle cose, che ha vinto il premio come miglior libro tradotto nel 2011; Berlino; il romanzo Assoluzione; e Sopra il cielo sotto la terra. Ha lavorato anche nel campo delle arti visive (recentemente con un'installazione di grandi dimensioni alla Biennale Internazionale di Kochi-Muziris in India), ha portato a termine diverse collaborazioni con musicisti (Godalika, Uros Rojko, Peter N. Gruber) e ha collaborato con Peter Zach al film Beyond Boundaries.

Brian Henry è autore di undici libri di poesia, l'ultimo dei quali Permanent State. Ha co-diretto la rivista internazionale Verse dal 1995 al 2018 e ha istituito il Tomaz Salamun Prize nel 2015. La sua traduzione di The Book of Things di Ales Steger è uscita per BOA Editions nel 2010 e ha vinto il Best Translated Book Award. Ha inoltre tradotto Woods and Chalices di Tomaz Salamun (Harcourt, 2008), Smugglers di Ales Debeljak (BOA, 2015) e Above the Sky Beneath the Earth di Ales Steger (White Pine, 2019) e Berlin (Counterpath, 2015). I suoi lavori sono apparsi su The New Yorker, The Paris Review, New York Times, Poetry, The New Republic, American Poetry Review e in molti altri luoghi. La sua poesia e le sue traduzioni hanno ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui due borse di studio NEA, il premio Alice Fay di Castagnola, una borsa di studio della Howard Foundation, il Carole Weinstein Poetry Prize, il Cecil B. Hemley Memorial Award, il George Bogin Memorial Award e una borsa di studio dell'Accademia slovena delle arti e delle scienze.