Il lavandino di Gene Smith: Una visione ad ampio raggio

Punteggio:   (4,6 su 5)

Il lavandino di Gene Smith: Una visione ad ampio raggio (Sam Stephenson)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro offre un'immersione profonda nella vita e nel lavoro del fotografo W. Eugene Smith, esplorando la sua complessa personalità attraverso interviste e racconti sulle sue esperienze nella comunità creativa. Pur suscitando forti apprezzamenti per la narrazione coinvolgente e le intuizioni, alcuni lettori esprimono frustrazione per le opinioni personali dell'autore e per l'attenzione rivolta agli altri piuttosto che a Smith stesso.

Vantaggi:

Narrazione coinvolgente che dipinge un quadro ricco di W. Eugene Smith e del suo ambiente artistico.
Fondato su ricerche approfondite, che forniscono approfondimenti sulla vita di Smith e sulla comunità creativa dell'epoca.
Stile di scrittura accattivante che molti hanno trovato avvincente e difficile da mettere giù.
Offre una prospettiva unica sul personaggio di Smith e sulle difficoltà dell'espressione artistica.

Svantaggi:

L'autore a volte inserisce opinioni personali che disturbano il flusso della narrazione.
Si concentra su interviste a persone che conoscevano Smith, che secondo alcuni lettori hanno impedito di capire Smith stesso.
Alcuni lettori hanno ritenuto che il libro mancasse di profondità nell'esplorare la fotografia di Smith, concentrandosi invece maggiormente sul contesto circostante.

(basato su 22 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Gene Smith's Sink: A Wide-Angle View

Contenuto del libro:

Una biografia incisiva del prolifico saggista fotografico W. Eugene Smith.

W. Eugene Smith è stato il più celebre umanista della fotografia. Come saggista fotografico della rivista Life negli anni '40 e '50, si è affermato come cronista intimo della cultura umana. Le sue fotografie di guerre e disastri, villaggi e metropoli, medici e levatrici, hanno rivoluzionato il ruolo delle immagini nel giornalismo, trasformando la fotografia per i decenni a venire.

Quando Smith morì nel 1978, lasciò diciotto dollari in banca e quarantaquattromila sterline di archivi. Aveva solo cinquantanove anni, ma era stanco morto. Il suo certificato di morte riportava la dicitura "ictus", ma, come si diceva dell'immortale jazzista Charlie Parker, Smith morì di "tutto", dalle sbornie di droga e alcol alle sessioni di lavoro di una settimana senza dormire.

Attirato dall'inebriante scia di persone emersa dallo stupefacente archivio di Smith, Sam Stephenson ha iniziato una ricerca per rintracciare i suoi passi. In Gene Smith's Sink, Stephenson fonde la biografia tradizionale con digressioni ritmiche per far rivivere la vita e l'eredità di Smith. Viaggiando attraverso ventinove Stati, il Giappone e il Pacifico, Stephenson traccia i profili di un vivace cast di personaggi, tra cui il drammaturgo Tennessee Williams, a cui Smith si avvicinava; il regista d'avanguardia Stan Brakhage, con cui una volta condivise uno chalet svizzero; l'artista Mary Frank, sposata con l'amico Robert Frank; i pianisti jazz Thelonious Monk e Sonny Clark, la cui musica fu registrata da Smith nel suo loft; e una serie di oscuri assistenti che aiutarono Smith a mantenersi in piedi. Frutto di vent'anni di ricerche, Gene Smith's Sink è uno sguardo senza precedenti sulla potente eredità del fotografo e sui soggetti che lo circondavano.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780374537890
Autore:
Editore:
Rilegatura:Copertina morbida

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)