Il grande sciopero dell'acciaio e le sue lezioni: Lo sciopero americano del 1919, le sue cause e le organizzazioni sindacali coinvolte

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Titolo originale:

The Great Steel Strike and Its Lessons: The American Strike of 1919, its Causes and the Labor Unions Involved

Contenuto del libro:

Il sindacalista e politico marxista William Z. Foster spiega l'organizzazione e il fallimento dello sciopero dell'acciaio del 1919, un'azione che ha visto il blocco di gran parte dell'industria metallurgica americana.

Le industrie metallurgiche, a causa dei grandi progressi tecnologici, avevano perso molti posti di lavoro all'inizio del XX secolo. Questa situazione precaria, unita al fatto che i sindacati erano stati limitati dopo una serie di azioni violente negli anni '90 del XIX secolo, fece sì che la situazione dei lavoratori diventasse insostenibile. Poco dopo il Giorno dell'Armistizio, che segnò la fine della Prima Guerra Mondiale, un'ondata di malcontento fu accompagnata dall'organizzazione del lavoro e da azioni di sciopero.

Sebbene il successo sia durato alcune settimane, al punto che il presidente Woodrow Wilson dovette intervenire per placare gli operai in sciopero, i proprietari delle acciaierie organizzarono una campagna efficace che erose il sostegno pubblico agli scioperanti. Si registrarono episodi di brutalità da parte della polizia nei confronti degli operai siderurgici in sciopero, molti dei quali non provocati. L'Amalgamated Association of Iron, Steel and Tin Workers non fu in grado di contrastare questa opposizione e nel gennaio del 1920 lo sciopero crollò.

Foster offre una narrazione chiara e franca dello sciopero dal punto di vista di un uomo fortemente a favore degli operai. Dopo lo sciopero del 1919, i continui progressi nella produzione dell'acciaio hanno eliminato la necessità di manodopera per la creazione dell'acciaio grezzo; negli anni Venti e Trenta le quantità di acciaio prodotte sono aumentate, mentre il numero di lavoratori dell'industria ha continuato a diminuire.