Il globalista responsabile: Cosa i cittadini del mondo possono imparare dal nazionalismo

Recensioni dei lettori

Attualmente non ci sono recensioni dei lettori. La valutazione si basa su 21 voti.

Titolo originale:

The Responsible Globalist: What Citizens of the World Can Learn from Nationalism

Contenuto del libro:

Una lettura stimolante e ben scritta... un'ottima lettura per chi ha a cuore la soluzione dei problemi globali. Damluji propone idee che possono contribuire al successo dei sistemi globali” - Bill Gates.

Un manifesto incisivo e ottimista per un globalismo più inclusivo.

Oggi il globalismo ha una cattiva reputazione. I “cittadini del mondo” sono dipinti come sconsideratamente disinteressati a come le reti economiche internazionali possono influenzare le comunità locali. Nel frattempo, i nazionalisti sono spesso derisi come razzisti e bigotti. Ma se le due cose non fossero così distanti? Cosa potrebbero imparare i globalisti dal potente senso di appartenenza che il nazionalismo ha creato? Di fronte alle ingiustizie del sistema economico e politico mondiale, cosa dovrebbe fare un globalista responsabile?

L'esperto di sviluppo britannico-iracheno Hassan Damluji propone sei principi - dal cambiamento del modo di pensare alla mobilità alla chiusura dei paradisi fiscali - che possono contribuire a creare consenso per una più forte identità globalista. Egli dimostra che il globalismo non è limitato agli “uomini di Davos”, ma è un vero e proprio fenomeno di massa che sta crescendo più rapidamente nei Paesi emergenti. Piuttosto che un'identità “da nessuna parte”, è una nuova solidarietà di gruppo che si affianca ad altre fedeltà.

Con una grande quantità di esempi, dagli Stati Uniti all'India, alla Cina e al Medio Oriente, The Responsible Globalist offre un progetto audacemente ottimista e pragmatico per costruire una nazione inclusiva e globale. Sarà un progetto lungo un secolo, il cui successo non è garantito. Ma se non riusciamo a reimmaginare l'umanità come un'unica comunità nazionale, avverte Damluji, le minacce più gravi che dobbiamo affrontare non saranno sconfitte.