Il giornalismo nell'epoca della guerra civile (seconda edizione)

Titolo originale:

Journalism in the Civil War Era (Second Edition)

Contenuto del libro:

Journalism in the Civil War Era presenta il contesto storico del giornalismo della Guerra Civile, collocando la stampa dell'epoca all'interno dell'intero XIX secolo. Fornisce un ampio resoconto del giornalismo nella Guerra Civile, riflettendo sulle questioni politiche, militari, legali e giornalistiche coinvolte in quest'epoca. I capitoli esaminano le varie sfaccettature del giornalismo dell'epoca, ma sono collegati dal tema dello sviluppo della stampa in tempo di guerra, con un'enfasi sui fattori professionali, politici, sociali, economici, legali e militari che la influenzarono.

Fornisce:

⬤ Uno sguardo approfondito sulla stampa politica negli anni '50 e '60 dell'Ottocento e su come essa abbia svolto un ruolo importante nella comprensione del conflitto da parte della nazione;

⬤ Il ruolo della tecnologia nel veicolare le informazioni in modo tempestivo;

⬤ Lo sviluppo del giornalismo come professione;

⬤ Il contesto internazionale del giornalismo della Guerra Civile;

⬤ La leadership dei giornalisti, tra cui Horace Greeley e il suo New York Tribune;

⬤ La natura del giornalismo durante la guerra;

⬤ Il modo in cui la libertà di stampa fu promossa dalla polarizzazione degli estremi politici.

L'opera è di carattere storico, scritta in uno stile accattivante, e intende incoraggiare i lettori a esplorare e analizzare il valore della libertà di stampa proprio nel periodo in cui è maggiormente sotto tiro: la guerra.

"David W. Bulla e Gregory A. Borchard esplorano i legami tra giornalismo e politica e tra New York e il Midwest (allora conosciuto come West) prima della Guerra Civile. I giornali condividevano una crescente enfasi sull'informazione rispetto all'opinione. I fatti tendevano spesso ad adattarsi alle agende dei redattori, con i vincitori che esaltavano i loro trionfi e i perdenti che diventavano più sobri. I principali quotidiani, in particolare il New York Herald con il più grande investimento in corrispondenti, mettevano le notizie in prima pagina e le interpretazioni all'interno, anche se l'editore James Gordon Bennett inizialmente incolpava Lincoln per la guerra. I grandi quotidiani riportarono sempre più spesso le notizie dal fronte, mentre i giornali più piccoli si affidarono maggiormente alle opinioni e agli angoli locali" - William E. Huntzicker, scrittore di Minneapolis e autore di The Popular Press 1833-1865.

"Bulla e Borchard hanno prodotto ciò che è stato a lungo necessario nello studio del giornalismo della Guerra Civile americana: una storia sociale e culturale della stampa americana che va oltre i resoconti aneddotici delle notizie di guerra. Essi esplorano la natura stessa della stampa dell'epoca della Guerra Civile in tutti i suoi punti di forza e di debolezza, che spaziano dalle grandiosità politiche ed economiche e dall'eccessiva ampollosità verbale al puro coraggio e alla determinazione di un certo numero di redattori, editori e giornalisti che consideravano i loro compiti come interpreti e informatori delle notizie del giorno. Utilizzando un mix di casi di studio accuratamente selezionati e un ampio studio di giornali grandi e piccoli, quest'opera di grande leggibilità colloca la stampa della Guerra Civile al suo posto, come parte della più ampia esperienza sociale e culturale dell'America di metà Ottocento."- Mary M. Cronin, Dipartimento di Giornalismo, New Mexico State University.

"Lo studio del giornalismo della Guerra Civile è stato tradizionalmente trattato come un aspetto della storia della corrispondenza di guerra, ma il giornalismo di guerra non esiste nel vuoto, come David Bulla e Gregory Borchard mostrano abilmente ai lettori nella loro ultima edizione di Journalism in the Civil War Era. Questa nuova edizione rinfresca la versione originale del libro, ampliando la loro perspicace disamina del modo in cui la guerra civile americana ha inaugurato un maggiore affidamento sul modello di giornalismo dell'informazione, che sarebbe esistito fianco a fianco con il modello partigiano esistente. Pochi studiosi hanno tentato uno studio olistico che esamina non solo la natura del giornalismo della Guerra Civile ma, cosa più significativa, la relazione simbiotica tra la stampa e la sua cultura. Bulla e Borchard hanno fatto il duro lavoro di scavare le prove necessarie per dipingere un ritratto a colori del giornalismo durante il conflitto più sanguinoso d'America" - Debbie van Tuyll, professore emerito del Dipartimento di Comunicazione dell'Università di Augusta.