Il gioco come simbolo del mondo: E altri scritti

Recensioni dei lettori

Il libro “Edmund Husserl e Eugen Fink: inizi e fine della fenomenologia 1928-1938” di Ronald Bruzina è apprezzato per la sua profondità e importanza nel campo della filosofia, in particolare per quanto riguarda il lavoro di Fink con Husserl. Vengono esplorati vari concetti come il ruolo del gioco nell'esistenza umana. Il libro è considerato impegnativo ma gratificante per i lettori interessati alla fenomenologia esistenziale.

⬤ Considerato il più importante libro di filosofia degli ultimi tempi.
⬤ Offre approfondimenti sul rapporto di Fink con Husserl.
⬤ La discussione sul gioco come simbolo della vita umana è stimolante.
⬤ Incoraggia a intraprendere attività ludiche con i propri cari.

⬤ Il contenuto è descritto come non facile da gestire, il che indica una curva di apprendimento ripida per i lettori.
⬤ Alcuni potrebbero trovare le idee complesse e impegnative da comprendere appieno.

(basato su 2 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Play as Symbol of the World: And Other Writings

Contenuto del libro:

Eugen Fink è considerato uno dei più chiari interpreti della fenomenologia ed è stato l'interlocutore preferito di Edmund Husserl e Martin Heidegger.

In Il gioco come simbolo del mondo, Fink propone un'originale fenomenologia del gioco, cercando di comprendere il mondo attraverso l'esperienza del gioco. Afferma il significato filosofico del gioco, il motivo per cui è più di un semplice divertimento e riflette sul passaggio dal "gioco del bambino" al "gioco cosmico".

Nota per il suo stile letterario e non tecnico, questa abile traduzione di Ian Alexander Moore e Christopher Turner invita a confrontarsi con la filosofia del gioco di Fink e con i suoi scritti sullo sport, le feste e le antiche pratiche di culto.