Il futuro è femminile: Il capitalismo e il disordine maschile

Titolo originale:

The Future Is Feminine: Capitalism and the Masculine Disorder

Contenuto del libro:

Carneficine nelle aule, misogini nelle alte cariche, sociopatici in uniforme: la mascolinità è un assassino. Dallo stile di abbigliamento alla ridotta capacità di esprimere una varietà di emozioni, diventare un uomo implica l'eliminazione e il ripudio di tutto ciò che nella nostra società è considerato femminile.

Quando una persona non è in grado di mostrare compassione e tenerezza, o quando viene esposta per le sue fragilità, si sente arrabbiata e umiliata, ha dei problemi. Problemi da cui nessuno di noi è immune. La mascolinità, dichiara provocatoriamente Cremin, è un disturbo generico di una società malata che affligge anche i migliori di noi.

Non è una condizione dell'essere umano e nemmeno del maschio, ma è un disturbo, come illustra l'autrice, di una società capitalista che dipende e addirittura prospera sui suoi stessi sintomi. Dalla prospettiva di una donna trans cresciuta come uomo, il libro traccia una mappa del disturbo e ipotizza i possibili mezzi per superarlo.

Invece di significare debolezza, le catastrofi possono essere evitate quando le qualità che gli uomini spesso temono e le donne spesso si sentono subordinate vengono privilegiate, affermate e alimentate. Attingendo, tra gli altri, a Marx e Freud, Cremin dimostra in modo eloquente perché non ci può essere altro futuro se non quello in cui tutti noi, come società, ci riconciliamo con il femminile.

In questo futuro, i termini "maschile" e "femminile" non ci definiranno né determineranno il nostro rapporto reciproco.