Il Cristo svuotato di Filippesi

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Titolo originale:

The Emptied Christ of Philippians

Contenuto del libro:

Prima che i Vangeli venissero scritti, molto prima che i credo della Chiesa venissero martellati, i seguaci di Cristo a Filippi cantavano un inno al Cristo che, “”pur essendo nella forma di Dio... svuotò se stesso, prendendo la forma di uno schiavo, nascendo come tutti gli uomini“”.

Ma questo Cristo svuotato non si è mai adattato perfettamente alle teologie successive della Chiesa, modellate dal pensiero greco, interessato all'essere e all'essenza. In Filippesi, Paolo si sforza, inciampando nelle sue stesse parole scomode, di esprimere la sua speranza, la sua fede escatologica, di poter “”guadagnare Cristo ed essere trovato in lui...

e partecipare alle sue sofferenze conformandomi alla sua morte, se in qualche modo posso arrivare a ciò che va oltre la risurrezione dai morti“”. Potremmo comprendere meglio la fede incoativa, persino mistica, di Paolo in Gesù Cristo con l'aiuto di un mondo di pensiero meno empirico di quello che ci offre il nostro patrimonio occidentale? Il pensiero del buddismo Mahā set macron over a)yā set macron over a)na potrebbe guidarci verso la consapevolezza di una verità nella fede cristiana che è più profonda di qualsiasi cosa riducibile a “fatti” storici o persino al linguaggio umano?